Book vs e-book

Creato il 03 aprile 2013 da Annaulaola

Sembrano passati secoli da quando l’idea del book crossing e la sua realizzazione sono state assorbite dal tessuto sociale. Una volta sembrava impossibile immaginarsi il proprio libro finire su una panchina e figurarselo girare per chissà quali e quante mani prima di avere la recondita possibilità di rivederlo. Un’idea talmente sovversiva, innovativa e anche romantica che oggi sa di ingenuità pura.

Quel sapore di ingenuità è dato dalla tecnologia che avanza e non lascia grande spazio alle note nostalgiche e da amarcord. La tecnologia che avanza non si chiama più libro ma diventa book, assumendo, con l’adozione dell’anglismo stesso un grado di difficoltà maggiore, passando poi, con l’accezione di e-book (electronic book) al grado supremo di trasformazione. L’e-book è la concretizzazione della vittoria della tecnologia sull’uomo, dell’abbandono in toto di secoli di usi per intraprendere un nuovo cammino, forse ancora incerto perché nuovo, ma volto a una salvaguardia importante di tempi e spazi.

Gli e-reader, infatti, gli apparecchi veri e propri che consentono la lettura dell’e-book (che alla fine per estensione viene assunta come parola di riferimento anche per il device elettronico) riescono a contenere migliaia di testi, quantificabili ad esempio in 3500 per un dispositivo da 2 GB. E’ chiaro che la soluzione al problema “quale libro mi porto in vacanza” è decisamente sottomano! Ciò che gli si richiede è solo che disponga di un’energia autonoma (di solito si attesta attorno alle 8 ore), che sia poco più o meno grande di un libro cartaceo, in modo da rendere agevole lo sfoglio e la lettura, e che sia performante in condizioni di lettura eque a quelle cartacee. Ecco perché smartphone e pc non sono considerati veri e propri e-reader.

Per di più, oggi, con la nuova tecnologia e-ink che rende la superficie dell’e-reader o e-book simile alla carta, leggere anche in condizioni di luce non esattamente favorevole diventa possibile. Leggerezza e praticità divengono quindi indispensabili condizioni per la lettura, pratica ormai sempre più caduta in disuso dalla maggioranza della popolazione che spesso, purtroppo, risponde ai sondaggi con numeri riguardanti i libri letti in un anno bassi, troppo bassi.

Seppur la poesia di un libro tramandato di amica in amica, di madre in figlio sembri compromessa, sebbene le note a margine sbiadite risultino così improponibili e sebbene l’odore della carta, nuova o vecchia che sia, sarà ormai un vago ricordo olfattivo, c’è da sperare che la semplicità e la modernità dell’e-book riportino un po’ di quel pubblico di lettori che si erano allontanati a riavvicinarsi alla pratica più nobile che l’essere umano abbia potuto inventarsi, quella della lettura. Quindi ci chiediamo: quanti di voi sono pronti ad abbandonare copertine cartonate e pagine ingiallite a fronte di tavolette retroilluminate da sfogliare con l’ausilio di un solo dito?