Con l’inizio di un nuovo mese e di una nuova settimana ho deciso di presentarvi una nuova rubrica: si chiamerà Bookchiacchierando e raccoglierà tutti quei post che fino ad oggi ho inserito nella categoria Chiacchiere dal mondo della lettura. Il motivo è che ho deciso di dedicare maggiore attenzione a quelle che sono notizie interessanti sui libri, l’editoria, sui blog e le loro iniziative, ma anche semplici curiosità.
Due novità dopo il Salone del libro
L’evento forse più importante per il mondo dell’editoria e dei libri in Italia è il Salone internazionale del libro di Torino, tenutosi dal 14 al 18 Maggio. L’evento è grandioso e riunisce praticamente tutte le case editrici italiane grandi o piccole, dando quest’anno maggiore spazio agli editori emergenti; tantissimi gli autori che fanno conferenze, presentano libri, firmano autografi. La partecipazione quest’anno è stata di 341.000 visitatori, e il programma molto ricco e articolato in 39 sale. È un’opportunità fantastica, ma almeno per me, poco attuabile. Avrei tanto voluto parlarne, ma tutto ciò che sarei stata in grado di fare, sarebbe stato incollare dei link di altre testimonianze: ho letto di blogger che ci sono state o che hanno incaricato qualcuno di scrivere un articolo per loro, ma purtroppo io non ho avuto questa fortuna. Così ho deciso di lasciar perdere, dal momento che non potevo dirvi niente di speciale.
Al Salone però sono stati presentati importanti progetti e novità che ovviamente non si esauriscono in quel luogo, e che quindi dovevo assolutamente presentarvi. Chiaramente non mi sembrava il caso di discutere di tutto il programma, vastissimo e indubbiamente interessante, che conta vari libri presentati e progetti, così ne ho selezionati due che mi hanno colpita sin da subito.
1) Alfredo, il nuovo racconto di Valentina D’Urbano
Come non parlarne? Io amo Valentina D’Urbano, e ogni nuova uscita mi fa pregustare il momento della lettura. Al Salone del
Salone internazionale del libro
Cari lettori,
c’era una storia sospesa nella mia testa, un personaggio a cui volevo dare voce. È così che nasce la storia di Alfredo. Perché alcuni personaggi se li ami non muoiono mai, ti aspettano per sempre.
Buona lettura,
Con affetto
Valentina D’Urbano
2) Lea di Laterza, libri da leggere in streaming
Ok, questo argomento è molto più di interesse generale: al Salone, la casa editrice Laterza ha presentato il suo progetto Lea. In cosa consiste? Lea è una biblioteca digitale nella quale è possibile leggere centinaia di libri in streaming, con un semplice abbonamento. È lo stesso meccanismo con cui funzionano i siti di streaming di film, e in fondo è di questo che si tratta: un sito di libri in streaming. I titoli, in questa prima fase sono 500, ma sono tutti accessibile all’unico costo dell’abbonamento che di €7,90 al mese o di €79,00 all’anno, senza contare un mese di prova gratuita. Inoltre i lettori potranno intrattenere discussioni tra loro, pubbliche o private, e arricchire il libro con foto o video che i lettori successivi possono decidere di visualizzare o no.
…con LEA l’intento è quello di creare una comunità forte, selezionata ma al tempo stesso aperta, di persone accomunate dalla passione per la lettura e per la discussione, dalla curiosità e dalla voglia di agire e scambiarsi idee.
LEA è un luogo di sperimentazione e i lettori sono i suoi protagonisti: con i libri e oltre i libri per far circolare le buone idee.
L’innovazione sia formale che ideale è evidente, e tutti quei lettori che hanno subito un bello scossone con i libri elettronici, gli ebook, saranno probabilmente scioccati. Io personalmente credo che si perda molto, già dal rito della libreria, passando per il possesso di un libro, che se come concetto con gli ebook si era affievolito, ora scompare del tutto. D’altra parte però è ottimo che la lettura venga impostata così, alla pari del cinema: deve essere disponibile, accessibile a tutti e incoraggiante anche per chi è un lettore occasionale che magari però può appassionarsi: cosa succederebbe se l’unico modo per vedere un film fosse comprarlo, se non ci fossero cinema, servizi streaming e così via? Sì, a livello di contatto con l’oggetto non è la stessa cosa, ma forse solo per noi, che leggiamo più e più spesso.
Voi cosa ne pensate? Credete che questo sia il futuro o che avrà scarso successo? Tradizione o innovazione?