Anche questo appuntamento con la rubrica Bookchiacchierando raccoglie più notizie, ma in questo caso sono solo due e sono accomunate, oltre che dal tema libresco (ovviamente), anche dal luogo, ossia il Giappone. In più ho pensato di inserire l’articolo anche nella rubrica Le case dei libri, perché c’è di mezzo una libreria, anzi più librerie.
Da una lato una libreria originale, dall’altro una vicenda, e entrambe vi faranno sorridere per il semplice pragmatismo dell’idea.
Una stanza un libro
Partiam
Il ruolo della libreria tradizionale
Invece, passiamo ora ad una catena di librerie, Kinokuniya, e ad un libro: l’ultimo di Haruki Murakami, Novelist as a vocation (Romanziere per vocazione) (10 Settembre 2015). Conoscete qualcuno che abbia
un totale di 100 mila copie stampate. Lo scopo? Diminuire drasticamente il numero di copie acquistabili da rivenditori come Amazon, per riproporre il ruolo della libreria canonica, che è passata da troppo in secondo piano rispetto a store online ed ebook, che hanno nel Giappone il migliore acquirente: si può calcolare un totale di 86,50 $ a persona in un anno spesi in ebook. Il risultato si è avuto: nella prima settimana è stato il libro più venduto su Amazon Giappone, ma già dalla seconda, è sceso in trentesima posizione.
Voi cosa ne pensate a riguardo di questa scelta? E invece a proposito della libreria mono-volumica?
Fatemi sapere <3"><3"><3