La città è quella della nebbia, la stagione non è la sua visto il caldo. Nella metro rossa solo pochi reduci a quest’ora di sabato: semideserta e troppo fredda, l’ultima carrozza ospita un solo lettore. Un ragazzo, diretto verso un esame in un giorno improbabile. Non si siede mai, nemmeno se c’è posto, ma il libro è saldo tra le mani e non si può tenere. Legge appoggiato alla spalliera delle porte, ma senza pesare sulle automatiche; quando il treno rallenta si inclina col busto, ma non interrompe la lettura: abitudinario. Il testo responsabile della cattura è Romanzo Criminale di Giancarlo De Cataldo. Verso la fine del viaggio la lettura si fa veloce, ma non abbastanza da chiudere il capitolo, così scende alla fermata tenendo il segno con un dito.
Riccardo Tommasini: Studente di Ingegneria Informatica. Ho sempre letto, ma farlo in metropolitana è speciale. E’ un momento che ti ritagli proprio in mezzo al frastuono quotidiano. Scrivere è una terapia, ma ha sempre un sapore dolce.
Nel Team di Libri in Metro da Ottobre 2011. se mi vedi scrutare salutami, se ti vedo leggere preparati.
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