(Tratto da Affari di gola di luglio 201)
Borgo San Lazzaro in festa
La storia di una comunità è fatta di scambi culturali, di integrazione, di incontri fra identità religiose. Proprio come il cibo. Non a caso, è attraverso la contaminazione di cucine e sapori che un quartiere vivace e multietnico come Borgo San Leonardo ha deciso di mettersi in gioco. Passeggiare tra le vie Moroni, San Bernardino e San Lazzaro oggi significa intraprendere un viaggio goloso in un vero e proprio meltin’ pot gastronomico. Accanto all’intramontabile tradizione di alcuni ristorantini orobici, dove l’odore della polenta abbrustolita si mischia a quello del soffritto burro e salvia che inzuppa i casoncelli, spiccano anche gli aromi impregnanti delle spezie che insaporiscono i kebab o il profumo del picantito de lengua che fuoriesce dal boliviano. Da qualche tempo queste variegate esperienze culinarie hanno trovato un singolare filo conduttore grazie a Borgo San Leonardo’s Kitchens.L’iniziativa, promossa dall’associazione per il Borgo San Leonardo, in collaborazione con La Scatola delle Idee, ha lo scopo di coordinare le numerose proposte del quartiere attraverso la nascita del primo Distretto del gusto in città. Ristoranti, caffè ed enoteche hanno così creato un’alleanza che supera le barriere della concorrenza e della rivalità. Dalle birre artigianali (Bar Portici Sei) alle degustazioni in enoteca (RED Caffè e Perbacco), dalla bottega gastronomica francese (Chez Richard) a quella boliviana (El Conquistador), dai fast food (Chicken Hub Kebab e Chicken House) al churrasco sudamericano (El Tunari e di El Valluno), passando attraverso le dolcezze sfornate dai Pasticcioni, il visitatore può esplorare in punta di forchetta i sapori di tutto il mondo. Parecchi anche i ristoranti italiani coinvolti (Trattoria del Gallo, Porta Osio, C’era una volta, Osteria Pane e vino) che propongono menu alla carta o suggestioni studiate ad hoc, con prezzi per tutti i portafogli, tra i 5 e i 50 euro. Segno identificativo del progetto è la tovaglietta rossa con la cartina di tutti i locali aderenti.
La guida Tosca Rossi
“Il distretto nasce per allinearsi ai temi dell’Expo 2015 – spiega Lorenzo Nava, presidente dell’associazione Scatola delle idee – La valorizzazione del centro storico passa anche attraverso un’integrazione culturale che è da sempre legata alla cucina. Borgo San Leonardo è un luogo di residenza e di incontro dove convivono tanti migranti di seconda e terza generazione. Attraverso il cibo possiamo capire meglio gli usi e i costumi di un popolo”. Grazie alla collaborazione di cittadini e migranti, il quartiere si presenta come un mappamondo in versione enogastronomica in cui fare tappe golose, esplorando al contempo piccoli pezzi di arte e cultura che hanno segnato la storia di Bergamo. Già, perché oltre al cibo, altri insoliti ingredienti stanno colorando le serate del BSLK: dalla giocoleria degli artisti di strada Nicola Carrara e Fausto Giori agli spettacoli di improvvisazione teatrale, dai balli brasiliani alle visite della città con la guida Tosca Rossi. E ancora art-aperitivi con letture musicali, come quelli proposti lo scorso giugno dalla Bottega gastronomica francese Chez Richard Paris di via San Bernardino con “Une derniere fois la nuit”, a cura di Sébastien Berlendis e del musicista Jean-Sébastien Nouveau. Un connubio vincente quello tra cucina e cultura che è destinato a durare, come conferma il presidente Nava: “Il distretto del gusto non avrà una fine. Abbiamo diversi percorsi attivi che intendiamo sviluppare nel tempo. In particolare, il progetto Borgo San Leonardo's Kitchens, tutto autofinanziato, è stato ideato da Francesca Ferrandi, socia attiva e membro del direttivo all'interno della Scatola delle idee. È la persona che cura la maggior parte delle attività associative e dei partner, quando viene direttamente richiesto. Noi siamo una realtà piccola ma complessa, che sta cercando di creare posti di lavoro nel settore delle attività culturali in ambito organizzativo. Entrambi abbiamo compiti specifici, Francesca si occupa di programmazione, logistica e immagine coordinata, io rapporto con le istituzioni, reperimento fondi e comunicazione”.Taverna del gallo - cucina mediterranea – via San Bernardino, 23/ATel 035 220344 ; 340.3364394www.ristorantetavernadelgallo.it
Salvatore de Salvo
Un menu variegato che mantiene fede alla tradizione della cucina mediterranea. Pizze, soffici e fragranti, che richiamano il sole del sud. E ancora dolci cremosi, come il cannolo alla ricotta, un omaggio alle origini siciliane del titolare Salvatore De Salvo. Queste e altre prelibatezze sono racchiuse nella Taverna del gallo di via San Bernardino che, in concomitanza con le notti bianche e gli eventi del Borgo San Leonardo’s Kitchens, ha deciso di lasciar spazio alla fantasia con un menu di degustazione. Spendendo dai 10 ai 15 euro, lo chef vizierà i palati più golosi con un primo o una pizza a scelta, un dolce, un calice di vino e un caffè. Durante la settimana, invece, la carta è libera e spazia dalla parmigiana tipica siciliana, agli involtini di pesce con formaggio, dalla coda di rospo in umido ai maccheroncini alla norma con le melanzane. La Taverna ha ormai una storia trentennale ma è stato l’ingresso di Salvatore, 9 anni fa, a portare una sferzata di energia e vivacità al locale con ricette sempre nuove e prodotti genuini. “Io lavoro molto bene coi miei clienti affezionati – spiega Salvatore – tuttavia il distretto del gusto sta creando più coesione tra i ristoratori e soprattutto destare più curiosità nei visitatori. Quando il borgo è vivo, la gente ha voglia di uscire e magari ha l’occasione di conoscere nuovi locali. Nella nostra via, per esempio, è stato organizzato un piccolo spettacolo di balletti brasiliani per tenere vivo il borgo. Cibo e percorsi culturali sono certamente un’abbinata vincente”.Da provare: gli spaghetti del Gallo ai frutti di mare con copertura di pizza
Borgo San Lazzaro - cucina tipica - 035 242452www.ristoranteborgosanlazzaro.it
Carlo Bertoletti
Nel centro storico di Bergamo fa capolino un locale di 80 posti dall’atmosfera calda e accogliente, dove si possono assaporare le specialità delle valli orobiche. È il ristorante Borgo San Lazzaro, gestito con passione da Carlo Bertoletti. Già titolare nei decenni passati del bar Basket di via Sant’Alessandro, da ormai 16 anni Carlo porta avanti una lunga tradizione di famiglia. Eppure anche in un posticino tipico come il suo spiccano un cuoco dell’Ecuador e qualche cameriere albanese. Sì, perché l’integrazione culturale è ormai una prerogativa nel quartiere. E in occasione del Borgo San Leonardo’s Kitchens, i clienti potranno provare una carta completamente rinnovata: “Il merito va anche all’intervento dello chef Antonino Cannavacciuolo – spiega Bertoletti – che di recente ha fatto visita al nostro ristorante con il suo programma “Cucine da Incubo”. Così ora si potranno assaggiare piatti della tradizione rivisitati in una chiave più golosa e moderna. Si va dai fagioli con gamberi e pancetta alle tagliatelle con funghi e animelle; dalle lasagne con branzi e carciofi al filetto di maiale in salsa di miele e peperoncino; dalla mousse di patate all’insalata di pollo con carciofi e gorgonzola. “Da quando facciamo parte del distretto del gusto abbiamo più occasioni per far conoscere alla gente il nostro nuovo menu – conclude il titolare – Grazie all’abbinamento tra cucina e cultura, questo quartiere, che un tempo era abbandonato a se stesso, sta ritrovando una nuova linfa. Il centro va valorizzato e questa è un’ottima iniziativa per creare più movimento negli orari serali”.Da provare: i Casoncelli con gorgonzola e topinambur accompagnato dal vino della casa.C’era una voltavia San Bernardino, 20/AErasmo Maiorano
Nella storica via San Bernardino alta, a pochi passi dal cuore pulsante della città, c’è un piccolo angolo partenopeo dove il pesce la fa da padrone. Stiamo parlando del ristorante C’era una volta, sapientemente gestito dallo chef di origini salernitane Erasmo Maiorano. Con passione si dedica alle sue succulente pietanze offrendo ai clienti una varietà di crostacei, frutti di mare e prodotti mediterranei freschissimi. Dalla sua cucina escono piatti genuini che hanno il sapore, come dice il nome stesso, di una volta, seguendo le antiche ricette delle nonne campane. A pranzo con soli 10 euro è possibile gustare un menu completo scegliendo un primo e un secondo fra tre opzioni di carne o pesce, il tutto accompagnato da acqua, vino, caffè. “E se te fet ol brao, a te regale u bel grapì”, recita in dialetto bergamasco la locandina del locale. E grazie a Borgo San Leonardo’s Kitchen, ci saranno sempre più occasioni per fare una tappa da C’era una volta: “Questa è una bella iniziativa perché crea coesione tra tutti i residenti e i ristoratori del Borgo – conferma Erasmo Maiorano – È un modo per mangiare in compagnia e riscoprire, al contempo, le bellezze e la cultura di questo Borgo che spesso è poco frequentato. Al momento puntiamo sui nostri piatti classici a base di pesce che da sempre ci caratterizzano. Poi per il futuro si vedrà”.Da provare: scialatiello ai frutti di mare e spaghetti con tonno fresco, pomodorini e capperi.RED – Caffè vino e spiritoVia Moroni, 11Patate al fornoDa provare: la zuppa di pesce.Dolce della casaRistorante boliviano El VallunoVia San Bernardino 17/C
Sebastian Salazar
La comunità sudamericana è la più popolosa tra il mosaico di etnie presenti a Bergamo. Sono oltre 3mila, infatti, i boliviani che oggi risiedono in città. E il ristorante El Valluno di via San Bernardino è da anni uno dei principali punti di ritrovo della comunità di Cochabamba, e non solo. Anche i meno avvezzi ai cibi esotici faranno fatica a resistere a tutte le gustose specialità cucinate dai cuochi di questo locale. Con la sua la sopa de quinoa, la trota del lago Titicaca, la sajta de papalisa e il picantito de lengua, El Valluno propone infatti un menu ricco di suggestioni. Ma non finisce qui: “Stiamo facendo il possibile per arricchire ulteriormente la nostra carta con dei piatti tipici sudamericani in occasione delle notti bianche o delle serate a tema legate al Borgo San Leonardo’s kitchen – spiega il titolare Sebastian Salazar – purtroppo al momento ho poco personale fisso. In futuro, però, in occasione delle serate del Borgo, cercherò di coinvolgere colleghi sudamericani che mi aiuteranno a inserire anche piatti tipici argentini come Empanadas o Asado, il tutto accompagnato da spettacoli di ballo argentino. Tra le nostre specialità classiche, invece, ci sono le pietanze a base di quinoa: in estate prepariamo molte insalate fredde con questo grano de oro adattate ai gusti italiani, con caprese o frutti di mare. In inverno, invece, va molto la zuppa di quinoa”.Da provare: le insalate estive a base di quinoa.