Boris Asaf’ev – I 12 preludi per chitarra

Creato il 02 febbraio 2014 da Cristiano Porqueddu @Cristiano195

di Angelo Gilardino (Vercelli, 20 Settembre 2012)

Nel mese di settembre del 1939 il musicista russo Boris Vladimirovič Asaf’ev (1884 – 1949) – figura dominante in patria, più nell’area estetico-filosofica e teorica della musica che in campo compositivo, dove era peraltro attivissimo – fu preso da una sorta di febbre chitarristica che lo spinse, nel giro di una sola – si suppone febbrile – giornata a scrivere (e sarebbe poco dire: di getto) la raccolta dei 12 Preludi. L’aspetto strano della vicenda sta nel fatto che Asaf’ev, che nel 1926 aveva autorevolmente sancito con una lusinghiera recensione il successo della prima tournée russa di Andrés Segovia, si decise a rispondere all’appello lanciato dal grande chitarrista solo tredici anni dopo, quando ormai i contatti diretti tra i due si erano perduti. Il musicologo israelo-americano Matanya Ophee, che ha recuperato l’opera chitarristica di Asaf’ev nel 1992, ritiene che il compositore abbia beneficiato, nella tarda estate del 1939, della vicinanza del chitarrista Vasilii Yashnev, che era stato suo compagno di studi alla scuola di Liadov e di Rimsky-Korsakov. I due erano vicini di dacia, e può darsi che Yashnev abbia rinfocolato in Asaf’ev la passione chitarristica: infatti, dopo i Preludi, in soli tre giorni il compositore terminò anche il suo Concerto per chitarra e orchestra.

Nella raccolta di Asaf’ev si avverte l’unità di un pensiero musicale compatto, e anzi si potrebbe dire che i 12 Preludi del maestro russo sono, in realtà, un solo brano, un’ampia narrazione musicale suddivisa in dodici episodi la cui interrelazione giunge al punto di prescrivere, al culmine del dodicesimo preludio, prima di imboccarne la coda, una ripetizione a partire dal Preludio n. 10.

Il carattere della musica di Asaf’ev è marcatamente russo, anche se non si riesce a percepire, nel suo stile, alcuna affinità con quello di uno dei suoi più stretti amici: Sergej Prokof’ev. Asaf’ev sembra più rivolto al passato e meno tentato dal demone modernista: forse, si sentiva osservato dal compagno Ioseb Besarionis dze Jughashvili…

English Version

English Version

In September 1939 the Russian musician Boris Asaf’ ev – a prolific composer renowned in his country more for his work in the field of the aesthetics, philosophy and theory of music – experienced a sudden burst of passion for the guitar which drove him to compose his collection of 12 Preludes, supposedly in a great hurry (and, you could say, on the spur of the moment) within a single day.

What is curious is that Asaf’ev had written a laudatory, authoritative review in 1926, effectively sealing the success Andrés Segovia’s first “tournée” in Russia, but did not take up the lead of the great guitarist until thirteen years later, after they had fallen out of touch. The American-Israeli musicologist Matanya Ophee, who recovered Asaf’ev’s guitar music in 1992, believed the composer may have benefitted, in the late summer of 1939, from the neighbourhood presence of the guitarist Vasilii Yashnev, with whom he had studied at the school of Liadov and Rimsky-Korsakov. By living nearby, it is possible Yashnev rekindled Asaf’ev’s passion for the guitar: in fact, after the Preludes, the composer completed his Rimsky-Korsakov Concerto for guitar and orchestra in three days.

The unity of a compact musical idea is even more noticeable in Asaf’ev’s collection than in Ponce’s 24 Preludios. It could be argued that the 12 Preludes by the Russian master are effectively a single piece, an extended musical narrative divided into twelve episodes which interrelate to the point that, at the end of the twelfth prelude, you are required to repeat the final three, from Prelude no. 10, before playing the coda. Asaf’ev’s music is markedly Russian in character, even though his style in no way resembles that of one of his closest friends: Sergej Prokof’ev.Asaf’ev appears to look more to the past and is less tempted by the demon of modernism: he may have felt the eyes of his companion Ioseb Besarionis dze Jughshvili bearing down upon him…

[Translated by Translated.net staff]

I 12 preludi | The 12 preludes

I 12 preludi | The 12 preludes

  • Prelude I
  • Prelude II
  • Prelude III
  • Prelude IV
  • Prelude V
  • Prelude VI
  • Prelude VII
  • Prelude VIII
  • Prelude IX
  • Prelude X
  • Prelude XI
  • Prelude XII

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