Boris Pahor a Casarsa: le colpe del regime fascista nel nord-est passate sotto silenzio

Creato il 26 gennaio 2014 da Gaetano61
 
Boris Pahor ha parlato ieri pomeriggio al ridotto del Teatro Pasolini di Casarsa. E' una persona che si ascolterebbe per ore, parla della vita e della morte appaiate tragicamente nell'esperienza personale in un campo di concentramento nazista. Pahor ha ricordato, tra l'altro, alcune cose che le "Giornate" della "memoria"  (domani) e del "ricordo" (il 10 febbraio) non evidenziano a sufficienza: la prima, il ricordo del sacrificio degli internati politici nei campi di concentramento; poi, la politica fascista di italianizzazione forzata dei territori orientali; l'invasione, a fianco della Germania di Hitler, della Jugoslavia e la successiva creazione della provincia di Lubiana, le stragi di civili, la deportazione e l'internamento di cittadini sloveni e croati nei campi di concentramento, tra i quali, quelli italiani di Gonars e Visco. Una lezione di vivacità e di curiosità intellettuale inaspettata da una persona che nel prossimo agosto compirà 101 anni!

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