“Un gruppo di atleti va in visita di beneficenza in uno sperduto villaggetto rurale. Casualmente lo stesso villaggio è stato preso di mira come campo base da un nucleo corposo di terroristi dotati anche di una testata nucleare. Dopo che i villains avranno fatto un’inutile strage a sangue freddo inizierà la rappresaglia e lo scontro tutti contro tutti, in un’evocazione nazionalista esasperata, tra inni nazionali e bandiere al vento”
Un progetto folle ed ambizioso, esplicitamente indirizzato (come i più tradizionali spettacoli circensi) all’intrattenimento delle platee attraverso il susseguirsi continuo di situazioni complesse e movimentate, spesso senza una soluzione di continuità causa-effetto definita. Un’operazione coadiuvata dalla geniale intuizione di coinvolgere, in prima persona e senza controfigure, i maggiori nomi del panorama sportivo tailandese: dal campione olimpico di boxe Somrak Khamsing al campione mondiale di motociclismo Chakrit Rungsuwan, passando per la stella del football Piyaphong Pewon.
Un roboante giocattolo action con deboli pretese sociali e tanto patriottismo da cartolina, che tuttavia sorprende ad ogni istante per le elevate capacità tecniche, conferma di un cinema maturo e dannatamente originale, capace di (re)inventarsi un proprio stile, senza ricorrere a rielaborazioni improprie (i blockbuster americani che scimmiottano i capolavori di hong kong) o imbarazzanti copie carbone di titoli stranieri. Scusate se è poco.
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