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Borsa internazionale del turismo archeologico 2013 a paestum

Creato il 08 novembre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Mariantonietta Sorrentino

 Tremila mq di tendostruttura, cinquanta tra archeoincontri, dibattiti e conferenze, 200 stand, 300 relatori, sono numeri da “maggiorata”. Non c’è nulla da dire. Calzano bene a Paestum, però, l’ex colonia greca, la Poseidonia sorta ad un tiro di schioppo dal mare del Mito di Ulisse ed Enea. Son numeri che tra il 14 e il 17 novembre p.v. verranno esibiti alla Borsa Internazionale del Turismo archeologico che si terrà per la sedicesima volta nell’area archeologica in provincia di Salerno.

Si tratta dell’unico appuntamento al mondo nel suo genere. E ci sarà una prima volta: dopo quindici anni la Borsa sarà ospitata nel Parco Archeologico, nel Museo Nazionale e nella Basilica Paleocristiana proprio per valorizzare il sito Unesco.

Il meglio dell’archeologia mondiale vanterà Paestum che, secondo le più recenti scoperte, si annovera tra i siti più celebrati a livello internazionale. E se il cuore della Borsa pulserà proprio nel Parco Archeologico, laddove sarà allestita una tendostruttura di circa 3000 mq, i turisti si godranno a pieno i Templi, compreso il tempio di Cerere.

borsa internazionale turismo archeologico 700x228 BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO ARCHEOLOGICO 2013 A PAESTUM

borsaturismoarcheologico.it/

È stata prevista un’area espositiva a disposizione di un turismo culturale il cui saldo resta attivo, in Italia, solo grazie ai visitatori stranieri.

Per l’edizione 2013 della Borsa il Paese Ospite sarà il Venezuela.

E se il Parco Archeologico ospiterà i circa duecento stand degli espositori, non saranno da meno le quattro sale conferenze spalmate tra la Basilica Paleocristiana e il Museo Archeologico Nazionale.

Presenti quest’anno, tra gli altri, i ministri Massimo Bray e Carlo Trigilia, il segretario generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, Taleb Rifai, il consigliere speciale del Direttore generale Unesco Mounir Bouchenaki, Salvatore Settis, Emanuele Greco, Paolo Matthiae, Franco Iseppi, Vittorio Cogliati Dezza, Viviano Domenici, Armando Massarenti, Valerio Massimo Manfredi, Alberto Angela, Syusy Blady, Roberto Giacobbo, Mario Tozzi, Eva Cantarella.

Uno dei tanti incontri si animerà con il dibattito attorno alla domanda ”Patrimonio culturale per quale turismo?”. Si tratta del tema scelto per il VII Incontro delle Testate Archeologiche, appuntamento oramai fisso della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum che si terrà il 15 novembre presso la Basilica Paleocristina.

Nato in collaborazione con ICCROM e la rivista Archeo, l’incontro vuole proporre uno spazio di discussione tra i rappresentanti dei beni culturali e del turismo, tra cui il Direttore Generale dell’ICCROM, Stefano De Caro, il Segretario Generale dell’UNWTO, Taleb Rifai, e il neoeletto Direttore del Centro del Patrimonio Mondiale dei Paesi Arabi, Mounir Bouchenaki, con i responsabili delle maggiori testate specialistiche internazionali specializzate.

Le novità pulluleranno. Tra esse un più approfondito approccio alle tecnologie digitali.

La XVI edizione della Borsa raddoppia, per dir così, sul versante dell’archeologia 2.0.

Si arricchisce ArcheoVirtual, ovvero la mostra internazionale di tecnologie interattive e virtuali; nelle edizioni scorse si è rivelato uno dei format di maggiore originalità e successo al punto da richiamare l’attenzione di Digital Heritage a Marsiglia.

Ad ArcheoVirtual si affiancherà ArcheoBlog, primo incontro nazionale tra tutti i bloggers esperti di archeologia.

Da 15 anni patrimonio dell’UNESCO, Paestum ogni novembre da quasi vent’anni si gioca la carta che più le appartiene e la connota.

Il 5 novembre scorso nella conferenza di presentazione della Borsa a San Pietro a Corte, nell’insula longobarda di Salerno, ben lo ha spiegato Ugo Picarelli, ideatore e direttore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

“Portiamo la Borsa nel suo habitat, creando una suggestione forte perfettamente in linea, peraltro, con l’impostazione dell’attuale governo, che ha accorpato le deleghe ai Beni culturali e al Turismo in un unico ministero”.

Ecco spiegata la decisione di trasferire la XVI edizione della manifestazione dentro le mura dell’area archeologica, un sito che cerca di affrancarsi da ogni senso di minorità nei confronti di Pompei.

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