Botta e risposta Letta-Squinzi. Il presidente di Confindustria, infatti, ha dichiarato in queste ore, a margine di un convegno, come sia troppo presto per annunciare che la recessione sia finita e sia iniziata la ripresa. “Vediamo cosa succede nei prossimi mesi. Io vedo molto ottimismo, ma attenzione, perché noi abbiamo perso 9,1 punti di PIL dal 2007 ad oggi. Il fatto che per un trimestre la discesa si è arrestata significa che abbiamo toccato il fondo, perché non lo potrei interpretare, con tutta la buona volontà, come un segnale di decisa ripartenza o di fine della recessione. La ripresa dobbiamo conquistarla come Paese, facendo le riforme e le cose giuste che Confindustria sta chiedendo da tempo, altrimenti credo che agganceremo la ripresa internazionale ma in maniera estremamente modesta”.
Al presidente di Confindustria Squinzi ha ribattuto subito il presidente del consiglio Enrico Letta, che a margine del vertice Ue ha risposto a Confindustria asserendo che “ho la responsabilità di tenere la barca Italia in equilibrio e voglio che ci siano strumenti per la crescita senza sfasciare i conti. Confindustria dovrebbe sapere che tenere i conti a posto vuol dire far calare gli spread, come oggi che abbiamo raggiunto il punto più basso in due anni e mezzo”.
Intanto è allarme dal centro studi di Confindustria, che segnala come “la profonda recessione, la seconda in sei anni, è finita, i suoi effetti no”. “Il Paese ha subito un grave arretramento ed è diventato più fragile, anche sul fronte sociale, danni commiserabili solo con quelli di una guerra”.