Alla campagna pubblicitaria da 90 milioni di dollari che cinque tra i big players del mercato editoriale statunitense ha realizzato per sostenere, soprattutto nei confronti degli investitori pubblicitari, la superiorità della lettura su carta rispetto a quella su internet, non si è fatta attendere la risposta.
Il visual dell’annuncio sbeffeggia quello che vede Michael Phelps come testimonial, realizzato come una sorta di lettera aperta scanzonata e provocatoria si chiude con un logo costituito dalle icone di alcuni dei protagonisti del web ed il payoff assolutamente “politically scorrect”.
Dice David Cohn “There is no such thing as competitors, just collaborators in disguise.”, non pare purtroppo un atteggiamento diffuso.