Abbiamo provato la beta di UFC 2 e ne siamo usciti senza un livido!
In un mondo dello spettacolo che chiede sempre di più, l'UFC è diventato ormai il minimo per intrattenere una folla che se potesse tornerebbe molto volentieri all'epoca dei gladiatori. I combattimenti negli ottagoni sono violenti, spettacolari e brutali; un concentrato di tecnica, forza e istinto omicida che fa sembrare la boxe qualcosa di lento e datato (ma Creed rimane comunque un filmone). Electronic Arts ha avvertito il vento del cambiamento e dopo la serie di Fight Night si è buttata a capofitto in questo redditizio business, prima scontrandosi con l'UFC stessa, pubblicando MMA e poi diventando amicona di Dana White e soci, sviluppando il gioco ufficiale dopo la dipartita di THQ. In questi giorni abbiamo avuto modo di fare un po' a pugni con la beta di UFC 2 e ne siamo usciti abbastanza soddisfatti, anche se c'è ancora qualcosa da registrare.
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Abbiamo provato la beta di UFC 2: siete pronti a entrare nell'ottagono anche voi?
Quel livido sembra vero!
La beta inizia con un video introduttivo di uno scontro al vertice fra due lottatori che se le danno per tre round senza soluzione di continuità, sporcandosi come macellai e gonfiandosi come cornamuse a Natale, per poi portarci direttamente sul ring per lo scontro finale. Fin da subito è possibile notare come l'incredibile livello di dettaglio a cui eravamo abituati è stato reso ancora più spettacolare, soprattutto per quanto riguarda i danni che gli atleti subiscono durante l'incontro. Ogni taglio, livido, ematoma, schizzo di sangue o di sudore è reso con una perfezione tale che il colpo d'occhio può ingannare lo spettatore disattento e fargli credere di trovarsi di fronte a un incontro televisivo. Ad averci stupito in particolare sono state le espressioni facciali, particolarmente convincenti nell'indicare la rabbia, la concentrazione, la felicità o il dolore.
Per quanto riguarda le animazioni invece, la sensazione è che i lottatori siano meno soggetti ad allunghi e scivolamenti improvvisi. Questa maggiore staticità rende la lotta più tecnica e realistica perché avvicinarsi all'avversario vuol dire prendersi dei rischi che devono essere assolutamente controbilanciati da dei colpi efficaci, per evitare di trovarsi stanchi e con una barra dell'energia ridotta. Per il resto la meccanica di gioco rimane abbastanza simile ai capitoli precedenti in cui menare fendenti a caso non serve assolutamente a niente, ma allo stesso tempo un eccesso di immobilismo può penalizzarci e ringalluzzire troppo il nostro avversario. Un'altra impressione che abbiamo ricavato è che le prese e le sottomissioni siano senza dubbio un'opzione interessante per i lottatori che le sanno usare, ma nella maggior parte dei casi tutto ciò che serve è un pugno ben assestato, senza troppe cerimonie. Al resto ci pensa la nuova tecnologia di knock out, che garantisce tantissimi modi diversi di finire a terra, tutti estremamente realistici e soddisfacenti, ma solo se ci troviamo dalla parte giusta del pugno o del calcio. Il nuovo sistema di danni permette ai giocatori più tattici di lavorare l'avversario nei suoi punti deboli. Ad esempio, è possibile ottenere un KO tecnico anche solo a furia di calci bassi negli stinchi, una tattica che, anche se non dovesse funzionare, rallenterà comunque il nostro rivale. Nel corso dei nostri scontri abbiamo notato qualche animazione ancora da registrare, soprattutto quando le parti si scambiano colpi su colpi e collisioni ancora non perfette, ma in linea di massima il gioco ci è sembrato già abbastanza "pulito".
Lotta a terra
Uno dei punti in cui UFC 2 è stato ampiamente rivisto è la fase di lotta a terra e sottomissioni. Per fortuna sono spariti tutti i movimenti e le mezzelune da eseguire con gli analogici per effettuare una transizione che spesso non veniva neppure completata, adesso basta semplicemente mantenere lo stick inclinato verso la posizione desiderata per qualche secondo e il gioco è fatto. Volendo l'altro giocatore può contrastare questo movimento o cercare di eseguirne uno differente, che porterà a un ulteriore ventaglio di scelte. Ad oggi questa scelta ci sembra senza dubbio la più sensata per rendere in maniere vagamente realistica le mille possibilità offerte dal BJJ, un'arte marziale così ricca di variabili e possibilità da assomigliare più a un diagramma di flusso che a un tentativo di rompere un braccio nel modo più efficiente possibile.
Anche per quanto riguarda le sottomissioni la storia è la stessa: basta premere un dorsale sinistro e scegliere la mossa prescelta per iniziare il relativo minigioco, che si comporta esattamente come nel capitolo precedente. Per fuggire il lottatore in difficoltà deve inclinare lo stick verso una delle quattro direzioni, mentre l'attaccante cerca di anticipare questa mossa scegliendo lo stesso lato. Se ci riesce la presa potrà avanzare fino alla fase successiva e così via fino alla resa dell'avversario. È un sistema ancora parecchio complesso ed è senza dubbio il modo più macchinoso e difficile per terminare un incontro, ma quando riesce è senza dubbio anche il più gratificante. Per fortuna tutte le novità del gioco e le varie meccaniche sono ampiamente spiegate nei vari tutorial a difficoltà crescente.
Giocare con le figurine
L'altra grandissima novità di UFC 2 è il debutto della modalità Ultimate Team che porta la struttura di FUT all'interno del mondo MMA affiancandosi alla classica modalità carriera, che non abbiamo ancora provato. All'interno dell'Ultimate Team potremo creare cinque lottatori, scegliendo sesso, peso, stile e aspetto in base alle nostre preferenze. Questa scelta iniziale ovviamente influenzerà la carriera del lottatore, dunque se volete diventare il re delle armbar non ha assolutamente senso creare un boxer e viceversa. Una volta deciso chi vogliamo essere sul ring non resta altro da fare che iniziare a combattere in tornei online e offline, per salire all'interno delle varie leghe e accumulare denaro da spendere nell'apertura dei famigerati pacchetti di carte.
Quest'ultimi possono essere legati al peso del lottatore o contenere carte particolarmente rare e disponibili solo per un determinato periodo di tempo, esattamente come avviene in FIFA. Una volta aperto un pacchetto ci troveremo di fronte a vari tipi di carte. Alcune fanno recuperare la fatica accumulata dopo uno scontro, altre conferiscono un boost temporaneo per quello successivo, altre insegnano nuove tecniche oppure aumentano permanentemente determinate caratteristiche. Ovviamente tutte le carte che sul momento non ci servono possono essere immagazzinate per essere utilizzate con altri lottatori o vendute all'asta e, come potete ben immaginare, sarà anche possibile convertire soldi reali in crediti di gioco per progredire ancor più velocemente. Per fortuna tutti i combattenti della nostra squadra contribuiranno a un punteggio generale che ci permetterà di ottenere qualche credito in più, ma dovremo essere bravi a distribuire le carte in maniera oculata, oppure a puntare tutto su un vero signore dell'ottagono.
Primi pugni
Calcare il ring con un lottatore alle prime armi è un discorso completamente diverso rispetto allo scontro al vertice fra due professionisti. Per vincere dovremo imparare a soffrire e gestire con estrema parsimonia la nostra energia che si esaurirà quasi subito dopo pochi colpi.
Come se non bastasse, ogni volta che verremo colpiti non solo perderemo energia, ma potremo recuperare meno "stamina", dunque saranno sempre meno i pugni o i calci che potremo sferrare di seguito, per non parlare delle sottomissioni. L'unica buona strategia nei primi incontri è cercare di chiudere la partita nel primo round con un colpo fortunato, quando siamo ancora freschi, altrimenti è meglio cercare di giocare di rimessa e tenere lontano l'avversario gestito dalla intelligenza artificiale, che ha la tendenza ad avere sempre molto più fiato di noi. Per fortuna, almeno ai primi livelli, la difficoltà dei match è abbastanza bassa e il computer tende a perdonare errori madornali e a non infierire. Il discorso ovviamente è completamente diverso una volta arrivati online, dove si passa senza soluzione di continuità da incompetenti clamorosi a professionisti che non vi daranno alcuna chance. La nostra idea è che senza spendere valuta reale la progressione del personaggio sarà abbastanza lenta e, per alcuni, frustrante.