cast: Matthew Marsden - Christian Pitre - Barak Hardley - Kristanna Loken - Abraham Benrubi - Gary Busey - Beverly D’Angelo
regia: Henry Saine
soggetto: tratto dall’omonima graphic novel di Jason Dodson & Henry Saine
sceneggiatura: Jason Dodson – Henry Saine - Colin Ebeling
fotografia: David Conley
musica: Greg Edmonson
durata: 94 min.
INEDITO
VALUTAZIONE:
e 3/4
BadaboooM!
In un prossimo futuro (tanto per cambiare) saremo nella cacca fino al collo e, questa volta, la colpa sarà delle Grandi Compagnie che, per accaparrarsi sempre maggiori profitti ed eliminare la concorrenza scateneranno le “Guerre Aziendali”. Dopo anni di devastanti conflitti la Terra è ridotta ad un cumulo di macerie, perlopiù radioattive, gli aziendalisti depredano ciò che è rimasto e si danno alla fuga. Dalle ceneri di un pianeta sconfitto nasce il Consiglio dei Nove, che dichiara fuorilegge i manager colpevoli dell’Apocalisse e sguinzaglia contro di loro i cacciatori di taglie.
In questa massa di giustizieri in erba due su tutti emergono come figure quasi mitiche: Drifter (Matthew Marsden) letale e determinato, anche se schivo ed ombroso, e la spietata e sexy Mary Death (Christian Pitre), ex pupilla ed amante dello stesso Drifter ma che ora “lavora in proprio”; amata dalla gente ed acclamata dalle masse.
I ruoli sembrano comunque determinati e stabiliti nella loro folle continuità, almeno fino al giorno in cui il Consiglio dei Nove non emette un mandato di cattura contro Drifter.
Vivo o, preferibilmente, morto.
Ed il caos postatomico ci mette poco a trasformarsi in delirio totale…
(applausi a scena aperta e hola in sala, “please”)
Perché l’ho fatto? Perché in un certo senso il film lo merita…anche senza aver pretese di prodotto unico ed originale e perché si percepisce dal primo all’ultimo fotogramma l’impegno ed il divertimento dei due creatori nel portare in scena una storia nata come poster, sviluppata come graphic novel e finalmente partorita come film; un film che attinge a piene mani e senza vergogna ad un genere tanto in voga negli anni ’80, strizzando l’occhio ai vari Interceptor (o Mad Max), depredando i vari Predatori di Italianissima memoria (e qui Lupokattivo va in brodo di giuggiole) e via via fino alle fughe del beneamato Jena Plissken Carpenteriano…e poi, diciamocelo, un po’ di sana coattaggine ogni tanto ci vuole; ritempra lo spirito ed allevia l’animo.
Insomma, “Machete, ciucciati il calzino!” (ecco, l’ho detto).
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