E ora?: “Pochi minuti fa mi hanno telefonato dicendomi che il vincitore del testa a testa sarà molto probabilmente lo sfidante designato per il titolo dei mediomassimi dell’Unione Europea. Dovrò combattere contro il danese Skogen, forse in Danimarca o forse in Piemonte se ci saranno le condizioni per farlo. Sono dunque felice per l’esito del confronto di ieri sera e le prospettive che si sono aperte. Tornando alla sfida contro il croato ulteriori difficoltà sono arrivate per il fatto che ho saputo solo due giorni prima che sarebbe stato un mancino. Gli automatismi, che si provano in allenamento, cambiano in questi casi ed occorre rivederli. Sono stato abile ad adattarmi alla nuova situazione nel breve”.
Come ha risposto Montanaro all’evento?”Benissimo, ma non c’erano dubbi su tale aspetto. Mi hanno sempre seguito e continuano a farlo con grande trasporto”. Quanto è arduo muoversi nel mondo sportivo, almeno in Italia, targato boxe?: “Inutile negare l’evidenza – risponde Abatangelo – noi professionisti in Italia siamo perennemente ai box. Non abbiamo obiettivi precisi e navighiamo un po’ a vista. Ogni sportivo deve avere obiettivi e traguardi per programmarsi. Non è così all’estero. Personalmente sono ancora animato da tanta passione ma è complicato allenarsi per fare l’atleta e contemporaneamente organizzare eventi come quello di ieri sera. Sarebbe bello essere affiancati da qualcuno e supportati maggiormente”.
Al di là dello sfogo si percepisce che Stefano è già proiettato verso il prossimo match, mentre a giorni assaporerà la gioia unica di diventare padre per la prima volta. Di Lorenzo.
Roberto Bertellino
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