Se i film di animazione negli ultimi anni sono stati sdoganati dall'essere esclusivi di un pubblico infantile e composto da famiglie, il merito non è solo della tanta amata Pixar.C'è un'altra casa di produzione, infatti, che fin dal suo esordio ha fatto vedere di saperci fare, di saper conquistare prima di tutto quei bambini cresciuti che non hanno paura dell'animazione, e poi anche il resto degli adulti, che in Coraline hanno trovato una fiaba nera e gotica come Tim Burton già c'aveva mostrato.La Laika Enterteiment ha proseguito poi il suo percorso rimanendo in quell'ambiente di confine che è l'horror con il divertente ParaNorman, che nonostante qualche pecca, si è dimostrato un ottimo secondo prodotto, anche se non all'altezza del primo.Superato questo scoglio, ecco arrivare un nuovo mondo da esplorare, un mondo dove non mancano contesti spaventosi e risate assicurate.
MonteCacio è infatti un paesino arroccato su un monte dove scorrazzano senza pietà i famelici Boxtrolls, creature che vivono dentro scatole, e che di notte si aggirano per le strade rovistando nella spazzatura, distruggendo carri e orologi. Si racconta che queste orrende creature mangino gli esseri umani e che in una tragica notte siano arrivati ad uccidere l'inventore del Paese, portandogli via il piccolo figlio. Da questi tragici fatti, Archibald Arraffa ha iniziato ad approfittarne, e pur di essere chiamato assieme ai nobili della città nelle serate degli assaggi di deliziosi e puzzolenti formaggi, inizia una personale caccia ai trolls, con una banda di fidati collaboratori.Ma, si sa, i racconti che girano, le parole passate di bocca in bocca, non sempre rappresentano la verità: i boxtrolls sono infatti un popolo di strane creature che adora le ruote, gli ingranaggi, tutti quegli oggettini che noi buttiamo e che loro riusano per creare una casa colorata e attrezzata, strumenti musicali, decorazioni e invenzioni nuove.I boxtrolls poi, non hanno rapito il bambino per mangiarlo o per chissà quale altro sporco affare, lo stanno crescendo come un figlio, con il nome di Uovo, e sotto l'ala protettrice di Scarpa, dopo 10 è pronto per la sua prima spedizione notturna.E quando le cose cambiano si deve essere pronti al peggio, e visto che Arraffa ha ormai affinato i suoi mezzi di pulizie, le scatole si stanno dimezzando, e all'alba della commemorazione del rapimento del piccolo Uovo, la verità non mancherà di venire a galla.
Come si vede, la storia che Graham Annable e Anthony Stacchi hanno costruito basandosi sul libro per ragazzi di Alan Snow Arrivano i mostri!, non è né delle più originali né delle più particolari.Una classica fiaba in cui i ruoli dei buoni e dei cattivi è ben deliniata, in cui un passato da ricostruire è facilmente intuibile e in cui i colpi di scena possono sorprendere solo un pubblico dei più piccoli.
Gli stessi temi non sono così nuovi, con l'accettazione e la paura del diverso da un lato, e i più interessanti discorsi sul riciclo e sui genitori che non hanno il tempo per ascoltare dall'altro.Ed è un vero peccato, perchè anche se la visione scorre via liscia, aiutata da momenti di humour e da azioni che quando prendono il via sono un piacere, la realizzazione di queste scatole magiche è da applausi.La tecnica della stop-motion è usata al suo meglio, e se l'universo costruito è un guazzabuglio di incantevoli scorci in cui l'occhio si perde più che volentieri, gli sfondi, in particolare quelli notturni, sono altrettante opere d'arte. In questi immagini che mi ricordano quelle disegnate dal duo berlinese Mateo Dineen e Johan Potman, si muovono così personaggi non troppo approfonditi, e a dirla tutta il doppiaggio non aiuta di certo la colonna sonora ad emergere, con la ballata principale di cui a malapena si intuiscono le parole.Visto quindi con gli occhi di un bambino, l'incanto è assicurato, visti con quelli di un bambino cresciuto, qualche pecca invece c'è, e se è vero che l'occhio vuole la sua parte, questa parte non può bastare da sola. La Laika dimostra poi quanto la parte tecnica sia quella peculiare per loro, in un dopo finale che lascia a bocca aperta, mostrandoci attraverso i personaggi più intriganti (gli scagnozzi e le loro riflessioni sulla vita) la magia che sta dietro a quanto visto.
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