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«Non sono il migliore in alcuna delle cose che faccio ma nessuno è migliore di me nel farne così tante.» E’ una frase di Takeshi Kitano riportata in una sua intervista, e di certo è azzeccata. Il suo talento non si limita infatti alla regia e alla recitazione: è stato anche presentatore, ballerino di tip tap, musicista, pittore, e anche scrittore. Mondadori ha già pubblicato Asakusa Kid e Nascita di un guru, ora è Castelvecchi a proporre queste tre storie in cui è avvertibile il lirismo e la poesia espressa in opere cinematografiche come L’estate di Kikujiro: in questo caso si tratta di racconti in cui il protagonista ritorna con la memoria ad un episodio della propria giovinezza, a momenti inequivocabili di passaggio.
Boy,Takeshi Kitano , Castelvecchi
Dietro le quinte della cinematografia di Takeshi Kitano si nasconde un mondo letterario ancora poco conosciuto dal pubblico occidentale. Oltre i ruvidi profili dei suoi personaggi, anche nelle storie più violente raccontate dal regista – da Zatoichi ad Hana-bi – traspare un immaginario carico di sensibilità e lirismo. Un sapore dolce-amaro che, in questa raccolta, si concentra su uno dei luoghi preferiti dall”autore: il mondo dell’adolescenza, dei suoi sogni e delle delusioni a cui, inevitabilmente, può andare incontro chi è costretto a cimentarsi nell’impresa di fare i conti con l’avvento dell’età adulta. Tenero e divertente, Boy è un’indagine sulla vita in un tempo sospeso, una tappa obbligatoria per scoprire la letteratura di Kitano e un’occasione imperdibile per tutti i fan del geniale artista giapponese.