Boyhood (USA 2014) Regia: Richard Linklater Sceneggiatura: Richard Linklater Cast: Ellar Coltrane, Patricia Arquette, Ethan Hawke, Lorelei Linklater, Steven Chester Prince, Libby Villari, Marco Perella, Nick Krause, Sam Dillon, Zoe Graham, Maximilian McNamara, Taylor Weaver, Jessi Mechler Genere: la vita in diretta Se ti piace guarda anche: Prima dell'alba, Prima del tramonto, Before Midnight, La vita è un sogno, Forrest Gump
Questo post è stato scritto nell'arco di 12 anni
Caro diario, oggi sono andato con gli amici a vedere la prima parte di Boyhood, il film che il regista Richard Linklater girerà in un arco temporale di 12 anni, al Cinema Politeama. Dicono che presto verrà chiuso. A Casale Monferrato non resterà più alcun cinema, visto che pure il Moderno e il Vittoria hanno ormai calato il sipario. Al loro posto pare verrà inaugurato un multisala. So già che non sarà più lo stesso. Le cose cambiano e dobbiamo farcene una ragione. Tanto può cambiare il posto in cui guardiamo un film e le persone con cui lo vediamo, ma un grande film resta un grande film. Sì, ma questo Boyhood sarà davvero un grande film? La prima cosa che si può notare è che un film... normale. Credo di non aver mai visto un film tanto normale. Nel senso che sembra raccontare la vita di noi, di tutti noi persone (più o meno) normali che scriviamo su di voi diari (più o meno) normali, senza da un lato puntare a grosse scene madri o a facili espedienti hollywoodiani e dall'altro nemmeno a proporre una fredda visione documentaristica. Boyhood non sembra solo un film. Boyhood sembra la vita nel suo svolgersi.
Caro diario, tutti già a dire che Boyhood è un capolavoro assoluto, ma io non ne sono mica certo. Di sicuro ha un'idea di partenza molto originale, direi anche geniale. È come se Richard Linklater avesse voluto realizzare una sua versione del tutto personale e del tutto cinematografica dei reality show che vanno adesso per la maggiore. Boyhood è il suo Grande Fratello. Il meccanismo non è, per fortuna, altrettanto diabolico. Linklater non sta a filmare i suoi attori per tutto il tempo, ovunque, pure al cesso. Linklater ha deciso di girare il film nel corso di 12 anni, chiamando gli attori solo per alcuni giorni ogni anno, in modo da filmare il percorso di crescita e di evoluzione di un ragazzino, di sua sorella e dei suoi genitori divorziati in maniera naturale, senza gli artifici del trucco. Da questo punto di vista, rappresenta un grosso dito medio sventolato in faccia ai meccanismi di produzione da catena di montaggio di Hollywood. Boyhood non segue i veloci meccanismi di produzione-distribuzione-promozione tipici di una pellicola-prodotto, ma segue un ritmo tutto suo. Il ritmo della vita. Ironico il fatto che mi sia dovuto gustare questa seconda parte in un multisala, il nuovo simbolo del capitalismo appena approdato nella mia cittadina che ha preso il posto dei cari vecchi cinema a sala singola de 'na vorta.
Intanto mi chiedo, e ti chiedo, caro diario: alla fine si rivelerà il Capolavoro che tutti dicono?
Soltanto il tempo ci darà una risposta...
Caro diario, oggi sono stato al cinema con la tipa con cui sto uscendo. Non credo tra noi sia una cosa seria, però mi piace limonare con lei. Ed è questo che abbiamo fatto tutto il tempo. Tanto non mi pare che in Boyhood sia successo molto di diverso rispetto alle prime due parti. Il bambinetto sempre meno bambinetto protagonista è ancora sballottolato da una sistemazione all'altra. O almeno così mi è parso tra un limone e l'altro.
Ormai scrivono tutti in rete, su delle cose chiamate blog. Che poi che diavolo sono, 'sti blog?
Sarà mica ora che ne apra uno pure io?
Ciao amici di Myspace, oggi tanto per cambiare non vi propongo uno dei miei nuovi entusiasmanti (ehm, più o meno) pezzi di musica elettronica. Oggi vi voglio parlare di un film che non ho ancora capito se mi piaccia o meno, però mi sta coinvolgendo sempre di più. Boyhood di Richard Linklater racconta la vita del giovane Mason dall'infanzia all'adolescenza. Nei primi anni a colpire sono soprattutto le figure dei genitori interpretati dal pupillo del regista Ethan Hawke in coppia a sorpresa non con Julie Delpy, l'altra paladina del cinema di Linklater, bensì da Patricia Arquette, che comunque alla Delpy un po' somiglia, e diciamolo. Poco a poco ora però sta cominciando a venire fuori anche il protagonista Mason. Un bimbetto che sta crescendo in maniera interessante e sta diventando uno strano. Uno normale ma strano. Uno come noi o, almeno, uno come me.
Adesso torno a lavorare su una nuova canzone ispirata al film. Penso la intitolerò Goyhood.
Ciao amici di Windows Live Spaces, finalmente ho finito l'università! Non so se esserne felice o triste. È un'epoca che è giunta al termine. Non studierò più. Non frequenterò più lezioni. Non imparerò più niente. Il mio percorso di apprendimento si è concluso e quindi adesso dovrei aver appreso tutto ciò che c'era da apprendere. Adesso dovrei sentirmi una persona istruita. Dovrei avere qualcosa da insegnare agli altri e invece no. Mi sento ancora come i personaggi di Boyhood. Un work in progress perenne.
Parliamo di cinema? Dai, oggi parliamo di cinema. Quando poche settimane fa ho aperto questo blog, l'ho fatto più che altro per fare colpo su una tipa. Adesso però c'ho preso gusto a scriverci sopra e non solo per mettere giù i pensieri (cannibali) che affollano la mia testa, ma anche per parlare dei film che guardo. Ieri mi sono visto la nuova parte di Boyhood, pellicola di cui vi avevo già parlato sui miei spazi web precedenti, Myspace e Windows Live Space. Non ne sono del tutto certo, ma comincio a pensare che quello messo in scena da Richard Linklater sia un ritratto esistenziale di portata rivoluzionaria. Qualcosa con cui i film successivi si dovranno in qualche modo confrontare per forza. Una di quelle pellicole che possono piacere o meno, ma che in qualche modo cambiano le regole del gioco, come Quarto potere, 2001: Odissea nello spazio e Pulp Fiction o, se vogliamo fare un esempio di Cinema un “pochino” più basso ma altrettanto scopiazzato e preso a modello, come The Blair Witch Project. Sebbene la pellicola che mi sta ricordando di più è... Forrest Gump. Specifico: Boyhood mi sembra l'anti-Forrest Gump, visto che presenta un protagonista normale contro “l'eccezionale” Forrest e ha uno stile registico alternative contro il classicismo della pellicola diretta da Robert Zemeckis. I due film mi paiono però accomunati da un approccio simile nell'attraversare un periodo della Storia recente degli Stati Uniti anno dopo anno. Secondo voi tale paragone ha un senso? No, probabilmente no.
Off topic: lavorare fa schifo. Voglio tornare all'università!
Mi piace troppo la scuola. Non ci posso far niente. L'università mi mancava e allora ho deciso che, dopo la laurea in Scienze della Disoccupazione e la specialistica in Fancazzismo Multimediale e di Massa, avevo bisogno di fare anche un Master in Dominio del Mondo. Con i miei compagni di corso in questi giorni sto girando un piccolo cortometraggio. Non sarà qualcosa che ambisce a conquistare Oscar, Palme, Leoni od Orsi d'oro come il film di Richard Linklater, eppure mi sta facendo capire come sia difficile realizzare qualcosa che utilizza un linguaggio di fiction e allo stesso tempo cerca pure di dare una rappresentazione della realtà così com'è, in una maniera vera e sincera. Sotto questo aspetto, credo che Boyhood, capitolo dopo capitolo, ci stia riuscendo alla grande. È un film, ma non è solo un film.
Oh, hey tipa.
Che c'hai voglia...
di venire al cinema con me?
cioè, nn so...
a vedere ke kosa?
Boyhood.
È un film super indie.
Secondo me potrebbe piacerti... ;)
Film super ke? Cioè, ma kome parli?
6 fuori? O mi porti a vedere un cinepanettone, o ti do' un 2 di pikke da cinema!
Ma i cinepanettoni sono troppo out. Troooppo.
Te lo dico io.
Presto spariranno dalla faccia della Terra.
Seh, seh...
figurati.
I cinepanettoni non moriranno mai!
12 min
Andate a vedere Boyhood!
All'inizio si resta un po' così *___*
ma poi diventa sempre più bello!
Ma vacci tu, drogato!
Anzi, vai a vedere un bel film italiano, piuttosto.
Come l'ultima incredibile pellicola con il bravissimo formidabile Raoul Bova.
A me ha molto emozionato.
Non quanto i film della saga di Tuailaigt...
ma quasi.
Sì, ok.
Ma solo a una condizione:
c'è della figa?
Richard Linklater ha ritwittato
Vista la nuova parte di #Boyhood. Mi piace sempre di +. #FilmDaVedere
cannibal kid
Boyhood = Capolavoro. O quasi. #FilmDaVedereAssolutamente
24 min
Non siete ancora andati a vedere Boyhood?
E che diavolo aspettate?
Vacci sempre tu, drogato!
Non l'hai ancora capito?
Devi supportare SOLO il cinema italiano!
Bellissimo.
Però C❤lp☆ delle stelle è meglio!
Io sto ancora aspettando che mi dici se c'è figa.
C'è, sì o no?
Ora!