Metterò questo post nella sezione traversie in libreria perchè vorrei raccontare la mia vicissitudine con il romanzo del titolo, avventura che, devo precisare, non è ancora conclusa e si vede a malapena la terraferma in lontananza.
Dispersa nei meandri dell'editoria italiana, la ricerca del libro mi ha fatto vedere dettagli dell'organizzazione e gestione che sarebbero perfetti per il libro La caffettiera del masochista - psicopatologia degli oggetti quotidiani.
Una nota doverosa è alle citazioni letterarie, ne troverete parecchie, quindi aNobii alla mano!
Inizia l'avventura
Il titolo incriminato, è I giorni del tè e delle rose primo libro edito in Italia dell'autrice Jennifer Donnelly; fa parte di una (attualmente) coppia di romanzi ambientati nell'Inghilterra di fine Ottocento che seguono le vicende dei due ragazzi Finnegan, ciascuno protagonista di un tomo.
I titoli e l'ordine di pubblicazione sono:
1. I giorni del tè e delle rose ~ Tea Rose
Protagonista Fiona Finnegan, l'intraprendente figlia maggiore
2. Winter rose [inedito]
Protagonista Charlie Finnegan, scapestrato secondogenito
Ero rimasta particolarmente incuriosita dal primo romanzo, l'unico arrivato in Italia, fin da quando lessi la trama online e, interessata, iniziai a cercarlo, documentandomi su prezzi ed edizioni.
Il risultato che ottenni fu deprimente: sulla rete c'è davvero pochissimo su questo titolo malgrado si spendano, quel poco, parole di elogio al limite dell'eccelso; in libreria è introvabile sotto tutti i fronti: scaffalatura, fornitori, magazzino.
Fiduciosa decisi di buttarmi sull'acquisto online, non sono una di quelle che snobbano questa strada, se si ha l'opportunità di percorrerla, ho più volte fatto acquisti sia di nuovi che di libri usati trovando molto bene e ottenendo delusioni solo dai titoli raramente dal servizio, ma anche qui è
Quindi, avrete capito, rinunciai per un periodo alla Donnelly e mi diedi ad altre letture che mi procurassero meno problemi e salassi al portafoglio.
Questo almeno finchè non ho cominciato a scrivere my blog, cioè questo blog, dove le vicende del libro si intrecciano ad avvenimenti storici molto significativi, come il commercio di tè o Jack lo Squartatore e per cui mi servivano citazioni fresche accessibili da tutti, non solamente saggi di studio in lingua inglese della casa editrice Shire; fu in quel primo periodo di vita del Georgiana's Garden che iniziai ad avvertire tangibile la mancanza del suddetto romanzo tra la mia scaffalatura di riferimento, quella che vado sempre a rileggere nei momenti di depressione e che, guarda caso, ha delle ambientazioni molto ben definite nello spazio e nel tempo.
Questo pressappoco fino a luglio, quando la mia rete di informatori virtuali mi fece sapere che c'era la possibilità di una ristampa del titolo da parte della Sonzogno, la casa editrice che l'aveva fatto immigrare in Italia.
Il mio record di battitura credo che arrivi a contare cinque medesime ricerche al giorno sull'argomento che durarono tra luglio e agosto, con miserevoli ritorni.
Fulminata sulla via di Damasco
Questo almeno finchè non andai in vacanza: già perchè tra le sperdute vette valdostane c'era anche una libreria e io, da fedele bookaholic, ci andai, curiosai, comprai naturalmente, e chiesi delucidazioni su questo titolo, casomai per pura fortuna gli fosse rimasto a scaffale, invenduto da secoli; non che la news che arrivò a me fosse particolarmente lieta, il libro era inesistente nel negozio, tuttavia una solerte e gentile commessa, probabilmente impressionata dalla mole di
E qui la vicenda ritorna alla città avita, dove, armata di informazioni certe da parte di un loro collega (mica il primo che passa, quindi) mi addentrai dalla libreria di fiducia, che di solito risponde bene alle mie esigenze letterarie. Non seppero aiutarmi di più, ma misero il mio libro in ordinazione assieme ad altri romanzi di Nora Roberts, un'autrice che ho scoperto solo quest'estate e di cui sono diventata fedele lettrice.
Attesi due settimane che arrivasse quanto richiesto, sospirando come Giuletta al balcone di fronte alla mia wish list su aNobii, attendendo trepidante il messaggino sul cellulare che mi avrebbe informata della disponibilità del volume a magazzino.
Nisba, lo sto aspettando ancora oggi, questo sms...
In compenso la faccenda si è evoluta: compreso (finalmente) che non sarei mai entrata in possesso del suddetto titolo, mi sono data alla biblioteca civica, che fino ad ora è stata deludente in larga parte, ma anche dispensatrice di gioie immense.
La biblioteca mi ha dato la possibilità di leggere il romanzo, peccato che abbia dovuto aspettare
L'averlo finalmente tra le mani e letto mi ha riempita di orgoglio verso il mio precedente operato e ha animato in me una nuova smania di possesso nei confronti del volume disperso.
Online la situazione è drammatica come ricordavo.
L'oasi nel deserto (sogno o son desto?)
Un'altra libreria da cui mi rifornisco spesso (e non venitemi a dire che non supporto l'editoria italiana!) per i suoi prezzi molto concorrenziali è stata meta di un'incursione da parte mia la scorsa settimana: tentar non nuoce, mi sono detta e ho domandato anche lì.
Un'altra paziente commessa ha ascoltato le mie richieste, scosso il capo alla possibilità immediata di avere il libro a scaffale, ma mi ha fornito una splendida notizia:
Il libro uscirà in versione economica il
1 Dicembre 2010
al prezzo di 12.00€
(Affrettarsi alla prenotazione)
è il messaggio sottinteso.
Naturalmente la mia indole da malalingua non può starsene a guardare, così inizio la sfilza delle malignità con quel 12€ che, ammettiamolo, non è precisamente il prezzo di un romanzo
Inoltre, considerando che l'edizione in brossura originale costava 18€ (dati alla mano) che razza di edizione economica è una che ne costa 12?
La seconda considerazione cattiva va alla Sonzogno, casa editrice del romanzo: ora, io credo che qualunque impiegato di questa ditta sappia usare un browser, Firefox, Internet Explorer, Chrome, Safari, quel che vi pare, ma penso che ormai sia la base informatica per ogni curriculum e perfino mia mamma ne è capace (e lei è negata, anche se ha messo al mondo una programmatrice, fidatevi), dunque ci voleva tanto a documentarsi un minimo sull'indice di gradimento del romanzo?
No perchè a questo punto comincio seriamente a pensare che tutta 'sta faccenda della crisi
Non li pubblicano.
Nossignore, al posto che dare al pubblico ciò che chiede, anche in numero esiguo, preferiscono puntare sulla bassa lega facendo di testa loro e accantonando un guadagno assicurato; mettono sul mercato titoli con "le pretese", tipo La figlia di Jane Eyre e poi lamentandosi che non vendono e non sono apprezzati, MA CI CREDO!
MI LAMENTAVO ANCH'IO LEGGENDO QUELLA PORCHERIA, di disordini intestinali!
Comprendo che se non si è sicuri del bacino di utenza di un titolo, questo potrebbe risultare un flop, dopotutto per quanto svampita sono pure io nel mercato del lavoro; tuttavia, visto che l'originale è andato a ruba e la ristampa pure, roba collaudata insomma, non sarebbe il caso di supporre che forse quel titolo/serie/autrice siano una gallinella dalle uova d'oro?
Prendete il direttore e mandatelo a spasso, se questo è il modo di lavorare, ma insomma!
C'è da vergognarsi che qualcuno debba aspettare e penare tanto per avere tra le mani un libro! Un piccolo libro che sarei stata disposta a pagare la bellezza di 18€ in edizione brossura con sovraccoperta ed edizione figa!
Questa si chiama scarsa propensione agli affari, lasciatemi parlar chiaro...
Insomma, ero disposta a fare follie e loro... loro mi hanno dato delle porcherie:
- duecentomila titoli di vampirazzi darkoni, libidinosi più di Casanova, affascinanti come Lucifero e pronti ad innamorarsi della loro cena, a memoria mi sovvengono:
- tutta la saga di Twilight in ventisette edizioni comprese di diario, portachiavi e foto di Pattinson e Hunter (per il peggio del peggio qui, qui)
- la saga della Confraternita del pugnale nero della Ward,
- la saga di Sookie Stackhouse della Harris,
- la saga dei Diari dei vampiri di Lisa J. Smith
- la saga dei Gardella di Colleen Gleason
- la saga dei Vampiri di Savannah di Raven Hart
- la saga di Nancy Kilpatrick
- tutta la Hamilton,
- riedizione nuovo formato delle saghe vampiresche della Rice,
Questo non vuol dire che io non li abbia letti, semplicemente che il genere comincia ad essere un tantinello inflazionato... - in più una sfilza di romanzi classificabili come mash-up di sorta, con eroine al limite dell'internamento (o dell'omicidio doloso da parte del lettore insofferente) ed eroi che in confronto Alla ricerca del tempo perduto di Proust (non quello della F1, quello era Alain Prost) era interessantissimo e avvincente da morire, leggasi: La figlia di Jane Eyre (il peggio del peggio), tutta la saga con protagonista le indagini di Jane Austen, tutta la saga sviluppata dal plot di Orgoglio e pregiudizio della Bebris, Mr Darcy Vampyre di cui abbiamo già parlato nel post apposito (libro, recensione)
- riedizioni di bestsellers tra cui tutti i titoli di Dan Brown e Stieg Larsson, che ormai sappiamo a memoria
Il passaggio di Attila re degli Unni, uno zero totale.
Cosa c'è di bello che almeno spingono un po' la Vargas (nel senso che la pubblicano, non che ci facciano pubblicità, che credevate), ma è comunque di nicchia, non a tutti potrebbe piacere.
Ancora una volta fiduciosa, mi appresterò ad ordinare nuovamente questo titolo, il concetto lo voglio credo che sia al centro del post (se non si fosse capito), sebbene i miei nonni mi abbiano insegnato che l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re...
Vedremo come andrà a finire, se siete interessati, prenotate questo romanzo, a mio avviso ne vale la pena ed è un'istantanea affascinante e profumata di tè sul mondo ottocentesco, sulla vita nella classe più bassa, sulle ragazze delle fabbriche di tè a Londra, su Jack lo Squartatore, su Whitechapel e su New York, su come crescere grazie alle proprie passioni e ideali, sull'amore e l'ascesa sociale: vai Joe! Io tifo per te!
Fiona, vorrei essere come te...
To be continued...
(Alla maniera di Lady Oscar)
Mauser
probabile ispirazione per quella Disney