Bradford J Salamon è nato nel 1963 a Los Angeles. La sua famiglia era sicuramente nell’insieme uno stupendo milieu creativo che lo ha spinto da subito a seguire i sui interessi artistici in un primo momento rivolti alla musica portandolo a dedicarsi prima alla batteria e poi alla chitarra. Militò giovanissimo in diversi gruppi suonando pressoché ovunque: nelle chiese, nei bar nei campus universitari, nelle feste private. In quel periodo si unì ad una band, gli Idol Lovell. Durante la registrazione di un album i suoi compagni gli suggerirono di realizzare, per la copertina dell’album, i loro ritratti a carboncino. Bradford realizzò degli schizzi fantastici che colpirono tutti per la loro immediatezza e forza. Quell’episodio costituì il primo assaggio di un ulteriore talento che stava cominciando ad manifestarsi. Nel 1993, quando aveva 30 anni Bradford si rese conto che il suo interesse per la musica era solo una infatuazione. Così, cominciò la ricerca di un nuovo sé stesso. Terminò il college e cominciò a viaggiare in Europa ed in tutto il mondo frequentando tutti i più importanti musei ed esercitandosi nel disegno e nella tecnica ad olio che utilizzò subito nell’ambito della ritrattistica, suo primo e grande amore nell’ambito delle arti figurative. Per anni si dedicò ad una ricerca esasperata nella resa tecnica del gioco dei chiari scuri tramite la pittura all’olio cercando di dipingere imprimendo sulla tela solo pochi e risolutivi tratti di colore, per lo più usati in purezza. Ben presto però si rese conto che tale tecnica mal si adattava alla complessità delle sue composizioni figurative.
Bradford J. Salamon
Un giorno, gli capitò di scorgere nel suo studio una vecchia automobilina giocattolo dimenticata da une delle sue figlie. Quasi per gioco cominciò a dipingerla usando quella tecnica che aveva messo a punto così faticosamente. Cominciò così a dipingere centinaia di vecchi oggetti sparsi per casa, nel suo studio, ovunque. Ad un certo punto, gli divenne chiaro che tutto ciò che aveva dipinto, non erano canoniche “nature morte” ( “still life”) ma veri e propri ritratti degli oggetti stessi che, così come gli esseri umani, attraverso il proprio “portrait” riuscivano a raccontare tutte le proprie storie, il proprio passato, la propria vita. Lui stesso dice “ These old objects had stories to tell and they got more interesting with age. Combining this new painting process and presenting the work in a contemporary context created a juxtaposition that elicits in me a multitude of reactions, remembrances and emotions”.
“ Bacardi Rum”
Fra I suoi "ritratti di oggetti", spiccano quelli di moto e macchine e che qui vi propongo, in cui Bradford J.Salamon ,fortemente influenzato dalla pittura di Lucian Freud, riesce a conferire quasi una profondità psicologica anche a degli inanimati (?) pezzi di ferro.
"1950 Triumph"
“1938 PLM”
“1932 Flathead Harley”
“1936 Brough Superior ss100”
“ Ant Dar”
“1929 Plymouth Roadster”
"1954 Chevy"
“Bugatti coupé Napoleon”
“ Mex Trip”
Cruzin Ride
Vintage America