Brano tratto da "La fine degli ultimi predoni"

Creato il 06 luglio 2014 da Loredana De Michelis @loridemi
..."Sembrava che là ci si sarebbe potuti divertire e vivere per sempre, ma a un certo punto in spiaggia era arrivata la polizia: quattro ometti timidi armati di una specie di fucile di legno, che avevano proibito la musica perché il villaggio doveva dormire. “E che dormano”, aveva detto Nick, “tanto nessuno li ha invitati”. E aveva continuato a mixare.
Lo avevano portato nella cella del paese e chiuso con quei lucchetti puramente decorativi che hanno loro. Nick si era seduto per terra aspettando che andassero a dormire poi aveva rotto il lucchetto di latta ed era uscito nella notte oramai silenziosa. Aveva camminato fino alla sua moto e deciso di abbandonare il regno delle belle addormentate nel bosco. Si era diretto a nord est, verso le montagne e i deserti, portandosi appresso una ragazza.
Trovato un posto isolato, aveva deciso per una sosta a tempo indeterminato. Niente di che, però la natura è bella e ti fai di ganja che è un piacere.
L’unico posto di ritrovo dell’eremo era la fermata del bus, che arrivava ogni due giorni e portava anche viveri di prima necessità disposti in belle ceste.
Nick sedeva sulla panchina di pietra della fermata: aspettava una ciurma.
I predoni si riconoscono tra loro, non è difficile: tra la gente che scende da un bus in un posto nuovo ci sono quelli che inspirano forte, sgranchiscono le gambe e guardano in alto, il profilo maestoso delle montagne. Quelli, scartati.
Steve invece era sceso dal bus ciondolando e si era seduto per terra. Quando vide Bernardo e Nick che parlavano, si avvicinò sorridente, e si sedette per terra lì vicino, senza dire nulla: un americano così fatto che non ricordava neppure più da dove veniva, però simpatico.
Bernardo al contrario ricordava anche toppo bene da dove veniva: un brutto barrio di Rio de Janeiro. Non sapeva bene dove si trovava ora, geograficamente parlando, ma tutto il mondo è paese: distingueva i buoni, i pericolosi, gli spacciatori e conosceva il modo migliore per infilarsi tra tutti con grande simpatia, come se avesse un programma fatto apposta piantato sotto la zazzera di capelli fittissimi.
Avevano stabilito quelle che Nick non chiama amicizie, ma alleanze. Le amicizie sono per quelli che credono nell’amore: le alleanze sono più importanti, finché durano, tu non rompi le palle a me e io non le rompo a te..."Scarica l'anteprima gratuita del libro

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