IL DISASTRO AMBIENTALE PROVOCATO DAL CROLLO DI DUE DIGHE PRESSO UNA MINIERA DI FERRO NEL SUD DEL BRASILE, ha lasciato senza’acqua potabile 250000 persone e inquinato i fiumi a valle con un denso sedimento arancione che potrebbe sconvolgere l’ecosistema per anni. 9 persone sono rimaste uccise, 19 sono ancora disperse e 500 sono state sfollate dalle loro case dopo l’esplosione dei due impianti avvenuta il 5 novembre scorso. Il volume di acqua liberato dalle dighe, che ha sparso rifiuti minerali per circa 500 km, è immenso: 60 milioni di metri cubi, l’equivalente di 25000 piscine olimpioniche. Il presidente Dilma Rousseff ha paragonato il disastro ambientale alla catastrofe della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, che nel 2010 ha inquinato il Golfo del Messico. Gli scienziati dicono che i sedimenti, contenenti sostanze chimiche utilizzate per ridurre le impurità del ferro estratto nella miniera, potrebbero alterare il corso dei torrenti una volta induriti, ridurre i livelli di ossigeno nell’acqua e diminuire la fertilità di argini e terreni agricoli.
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*Matteo Tidili
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Redatto da Pjmanc http://ilfattaccio.org