Secondo quando annunciato in un comunicato diffuso oggi da Shell sarebbe iniziata l’estrazione del petrolio nell’ambito di quella che è stata definita “fase 2” del progetto Parque das Conchas (BC-10), relativo all’estrazione di greggio tramite impianti offshore situati in prossimità della costa brasiliana, nel campo di Roncador, nell’enorme bacino di Campos, 120km al largo di Rio de Janeiro.
Già nel 2009 era cominciata l’attività estrattiva in tre dei cinque campi di cui è composto il bacino: Ostra, Abalone ed Argonauta B-West, raggiungendo oggi una capacità produttiva di 35mila barili di petrolio equivalente (boe) al giorno.
Il progetto è di enormi dimensioni e rappresenta una sfida tecnologica non indifferente data la profondità dei giacimenti, quasi 1800m al di sotto della superficie del mare, le difficoltà legate alla composizione e quelle causate dall’inclinazione del fondale.
La fase 2 ha connesso un quarto bacino, l’Argonauta O-North, alla nave di produzione, immagazzinamento e scarico (FPSO) Espirito Santo, aggiungendo ulteriori 35mila boe al giorno alla produzione attuale.
L’intero progetto è una collaborazione fra tre colossi del petrolio: principalmente Shell (50%) ma anche Petrobras (35%) ed Ongc per il rimanente 15%; il vice presidente esecutivo per i progetti relativi all’estrazione di greggio in acque profonde, John Hollowell, ha dichiarato: “il completamento della fase 2 è un nuovo notevole successo in un progetto di sviluppo, è un gran giorno per Shell in Brasile”.