Bravo mister

Creato il 22 febbraio 2011 da Fabio1983
Sembra passata una vita. A maggio del 2010 mi fu chiesto di preparare un focus per Iris Press sul campionato di calcio che si era appena concluso e perciò decisi di incentrarlo sulle due figure chiave: Josè Mourinho da un lato, Claudio Ranieri dall’altro. Il primo adesso è in Spagna, al Real Madrid (e già all’epoca la voce girava), il secondo si è appena dimesso dalla guida della Roma per via di una stagione ben al di sotto delle potenzialità della squadra. Sembra passata una vita, eppure nemmeno un anno fa i giallorossi erano ad un passo dal vincere lo scudetto. Cosa sia successo nel frattempo è difficile a dirsi, i problemi societari della Roma non possono essere un’attenuante. Ma in quell’occasione, quando scrissi l’articolo, pensai ad una “risposta” a Beppe Di Corrado che mesi prima sul Foglio aveva incoronato Mourinho quale migliore interprete della centralità mediatica del mister. Se tanto mi dà tanto, era dunque il mio pensiero, Ranieri arrivando quasi a vincere con una squadra allo sbando ha restituito alla figura dell’allenatore una centralità anche sportiva. Come è andata a finire, invece, è storia di questi giorni. Subentra perciò Vincenzo Montella, che al massimo ha allenato i Giovanissimi della Roma (peraltro molto bene). Fa la sua prima conferenza stampa e con una frase tanto semplice quanto efficace (ma da tecnico navigato) spiega l’essenza del calcio, o almeno quella che dovrebbe essere l’essenza del calcio.
Credo che un giocatore di livello debba avere un alto profilo. Se io oggi sono qua è anche per questo motivo. Credo al giocatore che si deve incazzare, ma non deve essere di disturbo agli altri giocatori. Quando mi sono incazzato meno ho smesso. L’importante è che il giocatore voglia prepararsi a vincere. Significa ingoiare qualcosa.

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