Anno: 2011
Durata: 94′
Distribuzione: Continental Film
Genere: Commedia
Nazionalità: Slovenia
Regia: Klemen Dvornik
Alla sua diciottesima edizione, il MedFilm Festival di quest’anno propone un programma di circa cento proiezioni, nel rispetto della filosofia di incontro e confronto tra culture; obiettivo del Festival è quello di tracciare, attraverso il linguaggio condiviso del cinema, affinità e contrasti tra le varie realtà del “Mare Nostrum”; Paese ospite dell’edizione che si è conclusa il 28 ottobre scorso alla Casa Del Cinema di Roma, è stato la Slovenia, proprio nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario delle relazioni diplomatiche con l’Italia; i due Paesi, già partner economici, oggi grazie ad un accordo bilaterale sulla coproduzione, hanno rafforzato la cooperazione in ambito cinematografico, come spiega nelle pagine del catalogo ufficiale del Festival, l’Ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia, H.E. Iztok Mirosic.
Bread And Circuses del regista Klemen Dvornik, classe 1977, già regista di oltre 500 quiz televisivi, 70 documentari e 10 video musicali, viene presentato nella sezione “Outsiders – Nuovo Cinema Sloveno” ed è la storia di come la vita della famiglia Novak, raccontata dal figlio, protagonista del film e voce narrante, viene scombussolata dalla partecipazione ad un quiz televisivo; siamo nel 1987, a Titovo Velenje, città di provincia ( il cui nome richiama proprio quella Yugoslavia del Maresciallo Tito), e il signor Novak, operaio in una fabbrica di televisori, dopo trent’anni di onorato servizio viene premiato con un televisore a colori (e con il telecomando!), da sostituire all’ormai datato apparecchio in bianco e nero. Quando arriva a casa, entusiasta e affaticato, inizia a godersi il suo nuovo oggetto di lusso (e mentre passa da un canale all’altro si sente, tra i dialoghi in versione originale, la voce della storica annunciatrice Rai Nicoletta Orsomando) e si sofferma sul Quiz “Kruha InIger” (Bread And Circuses, oppure, in latino Panem Et Circenses); a sua insaputa, moglie e figlia hanno iscritto la famiglia al fortunato programma televisivo.
Le due donne, la bella e acerba figlia, e l’affascinante e matura signora Novak non stanno nella pelle e iniziano a prepararsi sulle domande alle quali dovranno rispondere e a cucire i costumi di scena, visto che la puntata sarà mandata in onda nel giorno di Carnevale: Novak si lascia trascinare, come ha sempre fatto nella sua vita, mentre il figlio non riesce a capacitarsi di come la sua famiglia sia letteralmente impazzita sull’onda del tubo catodico; così i Novak montando sulla loro automobile Lada (marchio sovietico LadaVaz) e parte alla volta di Ljubjana, non senza rocamboleschi contrattempi, con la Polizia prima e con il famoso presentatore dello show, Jos Bauer, un uomo che dentro la scatola magica sprigionava fascino, ma che dal vivo si rivela pieno di problemi, debiti e relazioni più o meno torbide. All’interno dello studio tv tutto è (quasi) pronto per la prova generale dello spettacolo, se non fosse per il susseguirsi di disavventure dei protagonisti, che mandano letteralmente in tilt la cabina di regia e il “bravo” presentatore Bauer; che tra le varie bravate non disdegna di provarci con la signora Novak, per poi confidarsi con il figlio, che nel frattempo si ritrova ammanettato, con le manette rubate da lui stesso alla Polizia, che sta per incolpare ed arrestare il signor Novak per il furto.
Da cornice alle vicende in studio ci sono gli amici dei Novak, giunti da Velenje apparentemente per sostenere i loro concittadini, ma in realtà per proporre un affare al contrabbandiere che rifornisce Bauer di merce pregiata proveniente dall’Europa Occidentale, e che proprio con Bauer vanta più di qualche credito; i due propongono al contrabbandiere di far loro da intermediario con Bauer affinchè un tè prodotto dalla nonna di uno dei due, dalle improbabili proprietà dimagranti, diventi sponsor del programma; in effetti non manca di iniziativa e spirito imprenditoriale nessuno dei personaggi: Novak stesso, non sa ancora se tenersi il nuovo televisore a colori oppure venderlo ad un prezzo vantaggioso.
Ma torniamo allo show, che rischia di non andare in onda, a causa di una rissa provocata dalle insinuazioni di una delle famiglie concorrenti, nei confronti della signora Novak e delle avances ricevute da Bauer; il figlio prende in mano la situazione e il microfono e riporta tutti alla calma e soprattutto composti di fronte alle telecamere; e come in ogni storia a lieto fine che si rispetti, i buoni vengono premiati e i cattivi vengono puniti: quelli che stanno nel mezzo, a galleggiare nel fango di una vita monotona e noiosa, hanno la possibilità di fare qualche volo del tacchino continuando a vivere di Panem Et Circenses, che sembra essere, da sempre, l’unica forma di governo che mette d’accordo tiranni e governanti illuminati, a destra e a sinistra, a Est e a Ovest, e se “non posso darvi il pane, posso darvi il divertimento”.
La fruizione del film viene resa difficile dai sottotitoli e dal doppiaggio: nel primo caso, alcuni passaggi risultano poco scorrevoli, e sembrano la mera traduzione “parola per parola”, dallo sloveno all’inglese, e non il frutto di un processo di adattamento dialoghi; per quanto riguarda il doppiaggio del film (in sloveno), questo è palesemente fuori sincrono: i dialoghi sono stati doppiati con qualche secondo di ritardo rispetto al labiale, e questo genera, in alcuni momenti, delle difficoltà.
Sebbene la storia sia semplice e il finale piuttosto scontato, Bread and Circuses si rivela una commedia godibile e genuina, non priva di un sentimento di tenerezza e nostalgia, se consideriamo che di lì a pochi anni (il film è del 2011, ma ambientato nel 1987), la dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Yugoslavia avrebbe portato alla “guerra dei dieci giorni”, al termine della quale, la piccola Repubblica di Slovenia si rese indipendente dal governo di Belgrado.
Anna Quaranta