Breaking Bad: da black comedy ad anti-eroica epopea contemporanea

Da Leggere A Colori @leggereacolori
Breaking Bad   espressione dello slang dell’ America sud-occidentale: rompere le convenzioni, sfidare l’autorità, infrangere regole o leggi. Ci sono i film, le serie tv, e poi c’è Breaking Bad. Come definire questo capolavoro di sceneggiatura, regia e recitazione? E’ una serie tv, ne ha tutte le caratteristiche, ma non è tv, è cinema. Decisamente cinema. Se proprio avessi una pistola puntata alla tempia e fossi costretto ad imbrigliare Breaking Bad in una categoria, direi che quella creata da Vince Gilligan è una “serie cinema”. Ma perché dare a tutto una definizione? L’arte è come la vita, va vissuta, non definita.   Breaking Bad è arte   la settima, ai suoi massimi livelli. In questa epopea contemporanea c’è tutto, amore, violenza, ambizione, paura, coraggio, la debolezza e la magnificenza, a volte terribile, dell’animo umano. Vince Gilligan ha creato una storia avvincente e realistica, personaggi veri, situazioni che non hanno mai facili soluzioni né tantomeno vie di fuga. Ad ogni azione corrisponde una reazione, è così nella serie come nella vita. Le scelte dei vari personaggi, i loro comportamenti, non sono mai oggettivamente giusti o sbagliati. Il giudizio è sospeso a favore del racconto. L’unica vera critica che trapela guardando la serie, è quella mossa al sistema sanitario americano. Se vivi negli Stati Uniti e ti ammali, sei lasciato a te stesso. Se hai abbastanza soldi puoi curarti o provare a farlo, se non ne hai puoi rovinare economicamente la tua Continua a leggere

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