Breaking Bad, un po’ Delitto e un po’ Castigo (no spoiler)

Creato il 04 ottobre 2013 da Ilgrandemarziano
La serie TV Breaking Bad, almeno negli USA, è giunta al capolinea qualche giorno fa, accompagnata nelle settimane precedenti alle ultime puntate da un'eco crescente che ha fatto emergere una serie cominciata e proseguita in sordina (a dispetto di premi su premi raccolti nelle varie stagioni), in quello che di fatto è: un vero e proprio fenomeno clamoroso che l'ha portata a essere unanimemente considerata una delle migliori serie TV mai prodotte, qualcosa in grado di influenzare sia l'immaginario popolare che il modo di fare narrazione televisiva.
La vicenda umana di Walter White è un'epica al contrario, una cristallina discesa all'inferno senza ritorno, alimentata prima dalla prospettiva della buona azione, poi confessata dalla realtà di uno sfrenato, velenoso, imbattibile orgoglio. Nel mezzo, cinque stagioni di lento apprendistato al male, prima semplicemente rimbalzato come conseguenza passiva delle proprie azioni, poi meditato e pianificato con attiva consapevolezza. Ma in fondo la vita non sono tanto le azioni, quanto le loro conseguenze. E dunque Breaking Bag trova la sua cifra nel drammatico confronto continuo delle scelte di W.W. con le ripercussioni (spesso - sempre? - dolorose) che esse hanno non tanto su di lui, quanto piuttosto su coloro che lo circondano, moglie, figli, parenti, complici, amici e nemici.
Sorretto da una continuity fenomenale e da una scrittura solidissima, da personaggi dalle caratterizzazioni magistrali (tutti quanti, non solo i protagonisti), con pochissime e irrilevanti sbavature, per non parlare delle straordinarie prove attoriali, Breaking Bad racconta il viaggio in un tunnel in cui tutti potremmo entrare e, una volta dentro, in cui tutti potremmo essere W.W., segno che in fondo il male, quello vero, quello che implica il Dolore impartito con il massimo del cinismo agli altri, è solo un passo avanti a noi, dietro l'angolo più vicino, nel panorama della nostra coda dell'occhio, a volte anche solo come una non-azione (e qui chi ha visto la serie sa perfettamente di cosa parlo: l'azione peggiore commessa del protagonista è proprio una non-azione).
Ma più di ogni altra cosa, Breaking Bad è un capolavoro assoluto. Non bisogna avere paura di usare queste parole per una serie TV. Perché Breaking Bad non ha niente da invidiare alla forza di Delitto e Castigo di Dostoevskij. Non ha niente di meno. E non si deve pensare che solo il fatto di essere un prodotto per il piccolo schermo (con gli stacchi pubblicitari e tutto quanto il resto), piuttosto che letterario, ne sminuisca il valore. Anzi, piuttosto lo aumenta. Perché in un'epoca dominata dal glamour e dal glitter, dall'apparenza e dall'effetto speciale, Breaking Bad (un telefilm dove non c'è nemmeno una gnocca protagonista) pianta i suoi denti nell'animo dell'Uomo e ce lo rovescia sul tavolo della cucina all'ora di cena, mostrandoci tutta la sua capacità di ferocia e implacabilità e facendoci inorridire come di fronte ai miasmi della nostra stessa autopsia. Gente, se non è un capolavoro questo...

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :