Primo tempo 18 pari, con due mete per parte e Treviso sempre a inseguire ma con efficacia, dominando il punto d'incontro e le fasi statiche ma cedendo in precisione e ball handling. Grande Brendan Williams che semina sovente il panico nella difesa avversaria, ma c'è grande imprecisione negli offload dei veneti, che mostano coraggio ma sono un po' "se va, va". Pericolose e molto fisiche le due ali Chavhanga e Brew, soprattutto il secondo adattissimo al Top14 che andrà a fare, ma la difesa trevigiana è attenta e domina regolarmente il breakdown: la terza linea non si fa intimorire dai nomi di Lydiate e Faletau, anzi Zanni - Barbieri- Filippucci gli danno sovente la birra, con l'aiuto di una seconda linea Pavanello-Van Zyl dominante per le terre prima che in aria.
Così le due mete d'ala dei Dragons son più causate da errori trevigiani in fase di possesso, soprattutto tra trequarti, che non per pressione avversaria. Dopo la prima di Aled Brew pareggia Zanni; incredibile la seconda meta al 38' dell'alona gallese: Sgarbi nel corso di una sua azione personale ubriacante a difese rotte nella metà campo gallese, si ubriaca e passa la palla al Brew che è grande, grosso e immobile a due metri da lui, lanciandolo senza difesa, dopo un attimo di incredulità. Caparbio il recupero in extra time per il pari dei veneti, che lanciano in meta Luke McLean.
Buona parte del secondo tempo è sulla falsariga del primo: Treviso subisce la terza meta da un inarrestabile (nell'occasione) Faletau al 50', poi insegue macinando gioco e metri come nel primo tempo, salvo perder palla. Al 55' Burton intercetta un rilancio (non è il primo) del giovane nr.1o Lewis Robling e marca meta all'angolo ma non riesce a trasformare, rimanendo sotto di due punti.
Con una bella pressione, Benetton costruisce l'occasione perfetta per il drop di Burton e passa a condurre per la prima volta, di un punto. Sarà quello decisivo.
L'arbitro nel frattempo decide che ne ha abbastanza per via della disciplina, al 66' caccia l'openside Lewis Evans che non rotola via, quattro minuti dopo incomprensibilmente anche Rizzo, che aveva l'ovale a terra e al limite era colpevole di un innocuo holding. Fortunatamente il subentrato Jason Tovey fallisce la punizione, avanzata di 10 metri (anzi quasi di 20) dall'arbitro per le proteste dell'incredulo pilone biancoverde.
Tant'è, al 73' Sgarbi si riscattava dal regalo nel primo tempo con un intercetto da quaranta metri, è la quarta meta di Treviso per il bonus offensivo. Burton trasforma, è 25-33, oltre il break. I Dragons caricano in 14 contro 14, fan casino, perdono rimesse laterali, ma Semenzato subentrato a un ottimo Gori, al 75' perdeva la testa e si faceva cacciare per ripetuti infringiments nel punto di contatto.
Treviso è in 13 quando i Dragons tornano in 15. Mancano meno di 5 minuti alla fine ma subire meta è inevitabile, nonostante l'imprecisione del team di Newport. Alla fine è il nr. 13 gallese Adam Hughes a marcare e trasformarsi velocemente la meta quando il cronometro segna due minuti alla fine. Burton li fa ripartire da lontano, riescono a risalire poco a poco fino alla linea dei 10 metri, ma esattamente allo scadere del tempo i gallesi perdono palla in ruck e Treviso può calciare fuori per la fine della partita e la prima vittoria del 2012. Vale 5 punti, in casa di un avversario anzi dell'avversario diretto ma non vale doppio, perché i padroni di casa alla fine incamerano due punti. E' anche vendetta per quella vittoria di un punto all'ultimo minuto strappata dai Dragons a Viadana. Allora con qualche aiutino, stavolta NONOSTANTE gli aiutini. Ma tutto è bene quel che finisce bene, il venerdì 13.
Nel frattempo, Leinster accende un Bat-Segnale rivolto a tutti gli avversari, locali e internazionali, grande come una casa: nella vil-semifinale di Heineken Cup che vale per il Pro12, i dublinesi liquidano Edinburgh con un netto 54-13, otto mete a una senza doppiette o triplette, nonostante i soli tre titolari (Jamie Heaslip, Gordon D'Arcy, Isa Nacewa) presenti sia nella partita dei quarti di finale di coppa che in questa.
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