Breaking Red - La vera storia di Dalton Trumbo

Creato il 15 febbraio 2016 da Cannibal Kid
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L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo (USA 2015) Titolo originale: Trumbo Regia: Jay Roach Sceneggiatura: John McNamara Ispirato alla biografia: Trumbo di Bruce Alexander Cook Cast: Bryan Cranston, Diane Lane, Elle Fanning, Louis C.K., Michael Stuhlbarg, John Goodman, Helen Mirren, Alan Tudyk, Roger Bart, Sean Bridgers, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Dean O'Gorman, Christian Berkel Genere: comunista Se ti piace guarda anche: Saving Mr. Banks, Il ladro di orchidee, Argo
Dalton Trumbo era uno degli sceneggiatori più richiesti e di successo di Hollywood. Tutti volevano lavorare con lui. Era un po' come Aaron Sorkin oggi, solo con meno parole e con uno uno stile più commerciale. Dalton Trumbo era uno degli sceneggiatori più richiesti e di successo di Hollywood, fino a che venne accusato di essere... comunista.
Da chi? Da Silvio Berlusconi? No. Ho controllato più volte e a quanto pare lui non c'entra niente. Non ne sono ancora completamente sicuro, ma a quanto pare non ha nulla a che fare con questa storia. È stata invece la Commissione per le attività anti-americane a mettere al bando su una blacklist Dalton Trumbo, insieme a un gruppo di altri “pericolosi” professionisti dell'ambiente dell'entertainment, tra i quali Albert Maltz (interpretato da un sorprendente e ottimo Louis C.K.), Michele Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi.

A cavallo tra gli anni '40 e i '50, nel primo periodo della Guerra Fredda, l'accusa nei loro confronti era quella di inserire all'interno delle loro pellicole dei minacciosi messaggi comunisti che potevano inquinare la tranquilla società capitalista americana. Uno di loro era proprio Dalton Trumbo, l'autore di pellicole sovversive come Vacanze romane, quello con protagonisti Gregory Peck e Audrey Hepburn, ovvero il precursore delle romcom. A Julia Roberts è andata bene che negli anni '90 quando è uscito Pretty Woman la Guerra Fredda era appena terminata, altrimenti con quella chioma rossa e quelle sue pellicole sentimentali anti-capitalismo poteva essere tranquillamente messa al rogo.
Ai tempi della caccia alle streghe maccartista, i comunisti erano visti più o meno come sono visti oggi i musulmani da Donald Trump: sono tutti dei potenziali terroristi. Guardate quest'uomo: non vi sembra una minaccia per la società?

E osservatelo qui: non vi pare intento nell'attività preferita dai comunisti, quella di mangiare bambini?

"Papà, in giro dicono che sei comunista. Cosa significa?"


"Significa che ti devo mangiare, mi spiace."


Quest'uomo pericoloso venne così messo al bando da Hollywood fino a non poter più lavorare. Non con il suo vero nome, almeno. Dalton Trumbo smise così di esistere. Cosa che, se proprio vogliamo trovare il lato positivo, non era nemmeno troppo male. Dalton Trumbo è un nome che a me fa riderissimo e mi fa venire in mente un sacco di giochi di parole tutti troppo brutti e volgari persino per essere scritti su questo blog. Dalton Trumbo non smise comunque di lavorare. Tutt'altro. Si mise a scrivere utilizzando degli pseudonimi. Cosa successe dopo non ve lo dico, perché già vi sto raccontando tutto il film e poi qualcuno potrebbe arrestarmi per “spoilerismo”.
Vi consiglio allora di guardare Trumbo, film dal titolo brevissimo che però in Italia hanno trasformato nel wertmülleriano L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo. Va detto che non si tratta di una pellicola straordinaria a livello cinematografico, d'altra parte il regista è Jay Roach, quello delle saghe comiche Ti presento i miei e Austin Powers che però negli ultimi tempi, tra il valido film tv della HBO Game Change e il non troppo riuscito Candidato a sorpresa, si sta dando sempre più al cinema di impegno politico. Se la sua regia non lascia il segno, fa invece un'ottima figura il cast, in cui oltre al citato Louis C.K. si segnalano una perfida Helen Mirren, una deliziosa Elle Fanning, volti “televisivi” come Roger Bart (Desperate Housewives e Revenge), Alan Tudyk (Suburgatory e Dollhouse), Sean Bridgers (Rectify) e Adewale Akinnuoye-Agbaje (Mr. Eko di Lost), più un fantastico John Goodman.

E poi naturalmente c'è lui, Walt White, Mr. Breaking Bad, al secolo anche noto come Bryan Cranston. Non sarà da Oscar, la statuetta quest'anno se la giocheranno Leonardo DiCaprio vs Michael Fassbender, però la nomination ci sta.

"Adesso scrivo la sceneggiatura su un tizio che combatte contro un orso.
Chissà se vincerà l'Oscar?"


Al di là dell'ottimo livello recitativo, la pellicola merita perché ha il coraggio di affrontare uno dei capitoli più neri, forse il più nero in assoluto, nella storia di Hollywood. La caccia alle streghe comuniste è stata menzionata già in altri lavori, però è la prima volta, almeno per quanto mi riguarda, di vedere un intero film incentrato su questo argomento. Attenzione, però, perché se guardate questa pellicola potreste essere accusati di essere spie del KGB. E di mangiare bambini. Gnam gnam. (voto 6,5/10)

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