Le esperienze sottomarine sono particolarmente indicate per Oculus Rift, in quanto immersive per definizione. Breath porta però questo concetto oltre, rilevando il respiro del giocatore grazie a un microfono piazzato di fronte alla bocca dell'utente; a seconda dell'input ricevuto, dunque, cambierà il volto dell'esperienza. Si tratta di un approccio diverso rispetto a quello di Deep, di cui avevamo parlato ieri.
Breath è diviso in quattro location: Cold Area, dove il vostro respiro modificherà la nuvola di condensa, sia per quanto riguarda la frequenza che l'intensità; Underwater, con un effetto simile ma che genererà delle bolle; Low Oxygen: qui il rumore del respiro sarà alterato per produrre il suono di una respirazione affaticata, con lo scopo di far sentire il giocatore a disagio; Interactive/Dusty Area: qui potrete usare il respiro per interagire con gli elementi della stanza, come soffiare via la polvere dalle superficie o soffiare contro una candela per spegnerla.
Si tratta chiaramente di una semplice demo tecnica, al momento disponibile con Oculus Rift DK2. Ciononostante, fa presagire quali potrebbero essere le applicazioni per un'esperienza più ampio respiro: immaginate come funzionerebbe in horror, dove magari dovete tenere il respiro al minimo per non farvi sentire dai nemici; o, ancora, la tecnologia potrebbe rilevare il vostro livello di rilassamento e la vostra respirazione in una app di tipo zen. Potete scaricare Breath Tech Demo su Oculus VR Share.
Fonte: VRFocus