Loro sono lì, in parte al palazzo del Municipio ( Bremer Rathaus). Uno sull'altro, ovviamente, nella vece dello spaventoso mostro che terrorizzava i malcapitati ladruncoli nella famosa favola. I Musicanti di Brema accolgono i visitatori nella loro veste più celebrata all'ingresso della piazza del mercato ( Am Markt) con una statua in bronzo del 1951 ad opera dell'artista Gerhard Marcks, ma la loro effige è ripetuta in più occasioni negli angoli della città e nei prodotti in vendita nei negozi.
Sono loro il primo ricordo che folgora la mente dei viaggiatori quando sentono nominare Brema, magnifica città anseatica nel nord della Germania, ma non sono la sola scintilla di magia che anima questa incredibile città. Le favole e le leggende la avvolgono come una caldo manto di sogni e di speranze, i cui ricami si mostrano in ogni angolo del centro storico per rievocare storie di uomini e di donne che hanno reso grande e carica di mistero questa città.
A pochi passi dai Musicanti che fanno la guardia al Municipio c'è un'altro personaggio iconico nella storia tedesca: Rolando. La statua in pietra simboleggia la libertà e l'indipendenza di Brema, ma è anche un simbolo di rettitudine e giustizia, nonché la misura utilizzata in tempi antichi per verificare la rettitudine con cui venivano misurate le stoffe al mercato.
Rolando è il punto focale di una piazza di straordinaria bellezza, orlata di magnifiche architetture che troneggiano imponenti e fiere ai margini dell'ampio spazio occupato da passanti e tavolini. Il già citato palazzo del Municipio è una gemma del Rinascimento della Germania del Nord, costruito tra il 1405 e il 1410 e completato con l'attuale facciata nel XVII secolo. Solitamente chiuso al pubblico, noi abbiamo avuto l'eccezionale fortuna vedere le sue porte aprirsi in occasione della giornata UNESCO, quando in molti palazzi storici sono state offerte visite guidate gratuite in tedesco e in inglese.
Accanto al Municipio si erge la Cattedrale di San Pietro, una chiesa oggi luterana la cui storia si estende per oltre 1200 anni e la cui attuale fisionomia è dovuta principalmente al Gotico del XIII secolo. Le sue due torri - di cui una è aperta al pubblico - sono una caratteristica imprescindibile del profilo aereo di Brema.
Superando la piazza del mercato è di nuovo in scena la magia. Ci si inoltra infatti in Böttcherstrasse, tradizionalmente la strada degli artigiani, oggi un'esposizione a cielo aperto di insolite architetture, ristoranti, negozi e musei. Negli anni Venti il commerciante di caffè Ludwig Roselius - a cui si deve tra l'altro l'introduzione sul mercato del caffè decaffeinato - investì i suoi risparmi per trasformare questa strada in una collezione di opere architettoniche tra l'Art Deco e lo stile anseatico in mattoni rossi. A chi passa per questa via non può sfuggire la divertente " Casa dei Sette Pigroni ", sette fratelli la cui indolenza divenne leggendaria in città. C'è anche una fontana dedicata ai Musicanti, ma l'opera più incredibile è senza dubbio il complesso carillon implementato sulla facciata di un imponente palazzo, con una torre rotante e le campane pronte a suonare al momento giusto.
Brema naturalmente è anche molto altro, a partire dall'elegante quartiere Schnoor - il più antico della città - fino alla riposante vista della Schlachte, l'area sulla riva del fiume Weser dove le dolci giornate d'estate scorrono lievi un sole generoso. Ma per me la città dei Musicanti sarà sempre quell'intruglio di favole e storia, quell'eccentrico festoso esperimento di architettura e arte che da Am Markt conduce gli spettatori fino al carillon della Böttcherstrasse.
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