Dal 2 dicembre 2012 al 20 gennaio 2013 presso il complesso di Santa Giulia a Brescia la mostra Mar Adentro. La mostra propone un percorso nell’immaginario pittorico di Roberto Mangú, artista di notorietà europea, tramite un seguito di circa 25 opere di grande formato legate al suo rapporto poetico con il Mare Mediterraneo. Di origine andalusa, Mangú ha il Mediterraneo nel sangue. Cresciuto intellettualmente a Parigi, ha saputo far convivere la sua doppia natura di mediterraneo e di figlio dell’“Industria Europea”, nel suo peregrinare giunge a Milano, il posto giusto per lui dove ha infatti vissuto per anni. Dall’Andalusia riceve la cultura del mare, la cultura dell’oro, la cultura della notte e quella del viaggiare. Dalla cultura del Nord riceve lo spirito e la forza dell’industria. La somma di queste esperienze e il suo percorso umano, che lo ha portato a toccare i tre paesi mediterranei ha prodotto in lui e nella sua arte una visione poetica fortemente identitaria, nella quale l’Italia riveste la forma di un “Essere in Piedi”. La pittura di Roberto Mangú si esprime in uno spazio temporale che appartiene al nostro presente, ma si colloca in una prospettiva atemporale, designando un «altro attuale» che – secondo la definizione di Emmanuel Lévinas – interrompe una continuità lineare sia per inserirsi nella memoria che per proiettarsi nel futuro. Questa certezza, profondamente insita nell’artista, di provocare il destino della pittura, data per morta nel secolo passato, ci offre lo spunto per una riflessione estremamente profonda e attuale sulla nostra sorte. I dubbi e le incertezze che incombono ogni giorno sugli uomini ci obbligano a incessanti riferimenti al senso del tempo, come se quest’ultimo progredisse nell’ineluttabile conseguenza dell’istante che lo precede. Mar Adentro evoca anche quel rapporto particolare che l’artista intrattiene con il Mare interiore che è anche il nostro: il Mediterraneo. Il suo lavoro, da tempo, s’iscrive in una mitologia nutrita di coste luminose appartenenti a questo spazio “mitico” che ha ispirato la nostra civiltà. Aragon scriveva: «Ciò che è stato sarà, purché ce ne ricordiamo». Roberto Mangú, per le sue origini, per il suo credo, aderisce a questa eredità luminosa e tragica al tempo stesso, abbagliante e contrastata, veicolo di tanti sogni e speranze e che egli vede come un vasto territorio comprendente l’Africa e il cui centro è l’Italia, ricordandosi dei Girasoli di Van Gogh nei campi di grano della Provenza, di Picasso e di Mirò – che rivolsero il loro sguardo alle altitudini delle loro origini andaluse e catalane – e di Nicolas de Staël, quel russo divenuto mediterraneo che soccombette alla singolarità tragica di questo mare sfracellandosi sulle rocce di Antibes. Recentemente Mangú è stato invitato dal Musée Bonnard di Le Cannet ad illustrare in catalogo della mostra Bonnard, dans la lumière de la Méditerranée (Ed. Hazan, 2011), il suo rapporto identitario e pittorico con il maestro francese al quale si riferisce: “Noi pittori, e in particolare noi, i figli di Bonnard, sperimentiamo una singolare situazione che ci conferisce questa duplice condizione di essere, in quanto pittori, i possibili eroi che rendono visibile il mondo in potenza, e allo stesso tempo i più sospettati, per una certa doxa sulla modernità, di utilizzare mezzi retrogradi.” La mostra Mar Adentro è una riflessione sulla modernità, sull’idea stessa di pittura in un tempo iconoclasta. Il catalogo, ripropone il saggio di Roberto Mangú, pubblicato nel catalogo Hazan, contiene una introduzione di Philippe Daverio, un testo di Véronique Serrano e un testo di Dominique Stella. La mostra, che viene ospitata nella prestigiosa cornice del Museo di Santa Giulia di Brescia, iscritto nella del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, è realizzata con il concorso della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e della Fondazione Brescia Musei e con il patrocino del Comune di Brescia. In primavera Mar Adentro di Roberto Mangù raggiungerà la seconda tappa del suo viaggio in Italia a Fano, dove sarà ospitata nella Galleria Carifano.
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