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Brescia: una coppia viene trovata senza vita. Tutti gli indizi portano al figlio.

Creato il 01 giugno 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
Piero Antonelli e Alba Chiodi sono stati trovati senza vita, poco dopo le 13 di ieri, nella loro abitazione, una villetta di due piani che dà sul fiume Chiese, in mezzo al verde. A fare la macabra scoperta - secondo una prima ricostruzione che ora ovviamente non è più ritenuta attendibile - era stato il figlio, che vive al primo piano della casa. Il giovane - questa la versione data al momento - aveva raccontato di essere stato svegliato dal suono del campanello pigiato da un operaio del Comune che, fuori servizio, aveva appuntamento con Piero Antonelli per portargli delle bottiglie di vino. «Hai sbagliato campanello, i miei sono al piano di sotto» gli ha risposto Marco in quella che ora è considerata una messinscena per dissimulare il duplice omicidio. Marco a quel punto sarebbe andato ad avvisare i genitori, trovandoli morti: i corpi sono riversi sul pavimento e sacchetti di plastica sono state messi sulle loro teste. Tanto da far ritenere che possano essere stati colpiti, storditi e quindi soffocati. Comunque in quella che al momento i militari ritengono una messinscena il ragazzo dà subito l'allarme e poi viene accompagnato in ospedale in stato di shock. Quindi viene portato in caserma e a lungo sentito. I carabinieri però non sono convinti da diversi particolari che emergono sulla scena del delitto. Intanto in casa non c'è nulla fuori posto: per questo subito viene escluso il movente della rapina. Dentro e fuori dell'abitazione la Scientifica ha trovato tracce di sangue e per tutto il pomeriggio gli investigatori si sono concentrati sulla ricerca di un'arma. I vigili del fuoco e i volontari del Garda hanno anche scandagliato l'argine del fiume Chiese; alcuni operai del Comune hanno rasato il prato della villetta e di un'abitazione vicina per agevolare le ricerche. Stamane la svolta: il fermo di Marco. Marco si avvale della facoltà di non rispondere e si chiude in un mutismo che sembra una prova. Gli investigatori scoprono subito che Marco mercoledi sera era  stato fermato dai carabinieri della stazione di Gavardo dopo che era stato visto acquistare della droga. Ha lasciato la caserma dei militari intorno alle 23.30 e poi si sarebbe recato a casa. Qui, verosimilmente, avrebbe avuto un alterco con i genitori. Poi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si sarebbe scagliato con violenza sui genitori in un raptus di follia.Follia che Marco era solito controllare sfogando la sua rabbia nell'arte marziale thai-boxe di cui era appassionato.  Le ferite e le contusioni presenti sui corpi dei due coniugi uccisi, stando al primo esame del medico legale intervenuto sul posto a Gavardo, sarebbero compatibili con un'aggressione avvenuta a mani nude. Al ragazzo, poi, una volta portato in ospedale nel pomeriggio di ieri, sono state riscontrate abrasioni sulle mani e sui polsi. «Ci sono almeno quattro persone che ci hanno parlato della relazione conflittuale che Marco aveva con i suoi genitori. Il ragazzo era insofferente verso le osservazioni e i rimproveri che i genitori gli rivolgevano, come in ogni famiglia normale» ha dichiarato il comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, il colonnello Marco Turchi. Un cugino di Alba Chiodi ha raccontato ai militari di conoscere il 27enne solo di vista; ha parlato di un ragazzo chiuso, introverso, schivo. I carabinieri hanno anche riferito che in passato c'erano stati episodi che avevano preoccupato particolarmente i coniugi Antonelli: in un paio di occasioni c'erano stati anche contatti fisici durante i litigi tra padre e figlio. Etichette: Piero Antonelli, Alba Chiodi, Brescia, marco Antonelli, carabinieri,thai-boxe,omicidio, follia, raptus, colonnello Marco Turchi, Notte Criminale

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