Il risultato, scontato date le premesse della vigilia, del voto sulla mozione di sfiducia al sindaco Marzio Bresciani, che ha visto dieci consiglieri aderire alla mozione, nove dichiararsi contrari ed uno astenersi, conferma che la mozione di sfiducia era mossa azzardata ed improvvida, occorrendo mettere assieme tredici voti (prima della sua presentazione) per il raggiungimento dell’obiettivo, da un lato, e dall’altro che la gestione politica da parte del Sindaco della sua maggioranza è stata disastrosa al pari di quella del suo mentore, il senatore Antonio D’Alì, e del suo ispiratore, l’ex premier Silvio Berlusconi.
Ora siamo allo stallo, all’empasse, o se preferite immagini più cruente, all’agonia in senso politico, di un Sindaco che appare isolato prima ancora che in consiglio, nel sentire comune della sua cittadinanza, ed una città come sospesa ed irrealmente immobile, in attesa che tutto passi, ma nel contempo incapace di immaginare un qualsiasi futuro.
Peccato, per il Sindaco e per Castellammare.