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Breve opinione su Clown (di Jon Watts, 2014) e il terrore che provocano i pagliacci
Creato il 25 luglio 2015 da Frank_romantico @Combinazione_CLo ammetto: quando ho finalmente deciso di guardarmi Clown di Jon Watts l'ho fatto partendo più che prevenuto. E' dall'uscita di questo film al cinema che mi sono ostinato a non volerlo vedere, vuoi perché la produzione (e non solo, secondo me) è firmata da Eli Roth, vuoi perché ne ho sentito dire peste e corna e alla fine uno trova sempre qualcosa di meglio da guardare, qualcosa che valga i soldi spesi al cinema, che pure con gli sconti non sono mai pochi.
C'è da dire che si tratta anche della figura del clown (o pagliaccio, che dir si voglia) che non mi spinge facilmente a guardare un film che si chiama Clown. Anche perché se a uno il gelato al cioccolato fa schifo, non si va certo a comprare un gelato che si chiama "gelato al cioccolato". Eppure io non sono normale e nonostante i clown io li odi e mi facciano una paura fottuta (sono al secondo posto dopo gli insetti, penso), alla fine Clown me lo sono visto. E ho fatto bene. Perché Clown mi è piaciuto.
Un padre, per evitare una delusione al figlio il giorno del suo compleanno, si traveste da clown con un costume trovato per caso. Solo che quello non è un costume normale e dopo averlo indossato il buon Kent non riesce più a levarselo. Avrà inizio così una trasformazione terribile dai risvolti atroci.
Clown è un film cattivo. Cattivissimo. Pieno di difetti. Pieno di sangue. Con alcuni momenti che ti dici: "ma davvero?", per poi godere di una scena bellissima e crudele come se ne vedono raramente al cinema. Anzi, mi sembra incredibile che un film come questo sia arrivato nei cinema italiani. Perché diciamocelo: già è difficile trovar violenza estrema qui da noi, figurarsi violenza estrema nei confronti dei bambini.
Perché di questo si parla in Clown: di un demone che mangia i bambini. Vestito da pagliaccio.
Ora, se vogliamo parlare di clown assassini che ammazzano bambini non dobbiamo necessariamente guardare al cinema, 'ché da qualche decennio a questa parte su un tema del genere ci ha mangiato e marciato parecchio, partendo dall'esempio che ha sconvolto almeno due generazioni di ragazzi: It. It, il film Tv che quando arrivò in Italia traumatizzò me e chiunque abbia visto anche solo la pubblicità in televisione, spingendo poi orde di ragazzini a correre in libreria per leggere il romanzo omonimo di Stephen King da cui era stato tratto e a scappare di fronte ai manifesti che annunciavano l'arrivo di un circo in città. Perché se è vero che la figura del pagliaccio, di suo, è e resta terrificante, l'idea che sotto tutto quel trucco si nasconda un mostro dai denti aguzzi non aveva mai sfiorato quelli come me, che al clown associavano ancora la figura di Pierrot e non quella di John Gacy.
Ecco, appunto, John Gacy, il serial killer che, mascherato da pagliaccio, rapì, torturò e violentò trentatré vittime. Roba da non dormirci la notte se ci pensate. La conferma sacrosanta che i clown, in realtà, sono creature infelici portata all'eccesso dalla capacità propria dell'uomo di fare del male al prossimo per i motivi più gratuiti.
In Clown invece non è l'essere umano a fare del male ma il demone che lo possiede. Un demone che ha ispirato la stessa figura clownesca divenuta poi, col tempo, sinonimo di allegria, desiderata dai bambini alle feste, vista come rassicurante travestimento di un essere in grado di fare persino magie, magari con qualche palloncino colorato. Noterete pure voi quanto sia forte il controsenso che aleggia su una figura tanto allegorica: un mago, forse addirittura uno stregone e, a voler essere storicamente esatti, un attore. Che poi le origini dei clown risalgono all'Antica Grecia e sono legate al culto di Dioniso, certamente non adatto ai bambini. E' facile allora capire perché quella del pagliaccio è una figura duplice, in costante oscillazione tra bene e male, giusto e sbagliato.
Il film di Watts rappresenta bene questa duplicità riuscendo ad essere cattivo ma mai eccessivo. Perché Clown parla di un buon padre che diventa, suo malgrado, un mostro. Perché questo mostro non solo commette atti terribili (che non ci vengono quasi mai mostrati o, almeno, mai mostrati per intero) ma porta il male nella famiglia dell'uomo che ha posseduto, la corrompe, quasi la distrugge. E se forse il regista (anche co-sceneggiatore) avesse spinto fino in fondo su quel pedale, ora staremmo parlando di un gran bel film. E invece anche in questo caso la logica dell'industria vince e il film prende una direzione ben precisa che sicuramente avrà scontentato in parecchi. Come avranno scontentato alcune scelte narrative messe lì apposta perché il film potesse iniziare/andare avanti. insensate, stupide e infantili. Ma ci sta. Perché alla fine Clown mi è piaciuto e, pur non riuscendo a definirlo un bel film, mi ha tenuto incollato allo schermo per tutta la sua durata. Nonostante i difetti e quel senso di incompiutezza che alla fine mi ha avvolto.
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