Breve storia dei governi di Raffaele Lombardo

Creato il 04 settembre 2012 da Malpaese @IlMalpaese

Buongiorno cari amici e amiche e buongiorno anche ai miei detrattori. Vorrei fare una precisione : Il titolo del mio precedente articolo (quello sulle inconfessabili alleanze sottobanco di Cannata) NON ERA OFFENSIVO. Per descrivere la situazione utilizzai una strofa dell’indimenticabile Fabrizio De Andrè. La canzone si chiama : “il testamento”. Ascoltatela e poi chiedete scusa alla vostra intelligenza. Detto questo possiamo adesso fare il punto della gattopardiana situazione politica regionale.In questo articolo cercherò di riassumere la storia dei governi Lombardo

. Come avevo scritto qualche settimana fa , con quale coraggio i partiti si presentano alle urne il 28 e 29 ottobre, dopo che a turno tutti sono stati al governo dell’isola? Rinfreschiamo la memoria ai cosiddetti neo paladini della buon politica. Tutto ebbe inizio il 14 aprile del 2008, quando Don Raffè , sostenuto da MPA, UDC e PDL ,venne eletto presidente della regione siciliana, ottenendo oltre il 65% delle preferenze e sconfiggendo la candidata di Pd, IdV e Sinistra Arcobaleno Anna Finocchiaro, che si attestò al 30% circa. Lo stesso giorno dell’insediamento fu pubblicato il libro di favori che venivano postulati a Lombardo : richieste di lavoro, avanzamento di carriera, trasferimento di sede, assegnazione di incarichi e consulenze. C’è persino chi chiedeva una mano per poter superare l’esame all’Università oppure per sostenere l’audizione al Teatro Massimo. Il primo governo Lombardo era un governo che litigava molto, vi erano tante divisioni; elenchiamole : quella tra Lombardo e Cuffaro, quella interna al PdL tra l’ala vicina a Micciché e quella vicina ad Alfano e Schifani e quella interna all’UdC tra Cuffaro e D’Alia. Quando la direzione antimafia di Palermo mette sotto indagine l’assessore ai beni culturali Antinoro dell’UdC, Lombardo ne approfitta per il primo rimpasto e lancia il suo secondo governo: fuori l’UdC.
L’Agricoltura fu assegnata a Michele Cimino, già assessore al Bilancio, fedelissimo di Gianfranco Miccichè come Giambattista Bufardeci che lasciò il Turismo per occuparsi di Cooperazione, commercio e pesca, assessorato che era gestito da Roberto Di Mauro passato al Bilancio .L’assessorato alla Famiglia fu assegnato a Caterina Chinnici, figlia di Rocco, il giudice assassinato dalla mafia il 29 luglio dell’83. I Lavori pubblici furono assegnati ad Antonino Beninati (Pdl), indicato dal ministro Angelino Alfano. La Sanità restò all’ex pm Massimo Russo e il turismo invece andò a Nino Strano ( quello che si mangiò la mortadella in senato quando caddè Prodi). Era il luglio 2009. Passarono un paio di mesi, arrivò l’autunno. Le tensioni all’interno del Pdl siciliano si aggravarono. Si acuirono così tanto che a novembre (2009 )Gianfranco Miccichè diede vita, insieme ai finiani, alla scissione del Pdl Sicilia. Il coordinatore del Pdl siciliano, Giuseppe Castiglione, fu definito da Micciché “un farabutto”. Ma c’era da votare il Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) e indovinate cosa fece l’Ars ? Affossò il documento. Decisivo fu infatti il voto contrario di Pdl, Pd e Udc. “Non indietreggerò di un solo millimetro, nessuno si faccia illusioni. Lo devo alla mia coscienza e ai siciliani”, disse il temerario Don Raffè e il 30 dicembre del 2009 , nel giro di un anno e mezzo, varò il suo terzo governo.

ll Lombardo ter era composto da Michele Cimino (Pdl Sicilia) nuovo vicepresidente e assessore all’Economia e alle finanze. Giovambattista Bufardeci (Pdl Sicilia) assessore all’Agricoltura, Caterina Chinnici (tecnico) alle Autonomie locali, Mario Centorrino (tecnico) alla Formazione e all’istruzione, Marco Venturi (tecnico) alle Attività produttive, Gaetano Armao (tecnico) ai Beni culturali, Nino Strano (Pdl Sicilia) al Turismo, Massimo Russo (tecnico) alla Sanità, Pier Carmelo Russo (tecnico) all’Energia e ai servizi pubblici, Roberto Di Mauro (Mpa) al Territorio, Luigi Gentile (Pdl Sicilia) alle Infrastrutture e Nicola Leanza (Mpa) alla Famiglia. Ovviamente Centorrino e Pier Carmelo russo erano stati indicati dal PD. Il PD ufficialmente non sosteneva il terzo governo Lombardo infatti nel frattempo c’era stato il congresso del PD, e in Sicilia vinse la linea di Lupo cioè di aperta opposizione a Lombardo, al contrario di quella proposta da Lumia e Cracolici che spingeva verso una collaborazione col presidente della regione. All’indomani del congresso del PD, però, i popolari sconfessano Lupo e si dichiarano pronti a dialogare con Lombardo quindi Il PD dà l’appoggio esterno alla giunta e vota alcune delle riforme. Miccichè inizia a infastidirsi. Don Raffè e Gianfranco decidono di incontrarsi, ma qualcosa va storto. Il 14 settembre 2010 doveva esserci l’incontro decisivo fra i due. Al vertice dovevano partecipare anche il finiano Scalia e il co-fondatore del Pdl Sicilia, Misuraca. Ma l’incontro saltò. Per ripicca ,Lombardo, allora decise di incontrare Lupo il quale nel frattempo aveva cambiato idea. Infatti dice: «Nè l’Udc nè Miccichè sono indispensabili; Noi e l’Mpa abbiamo la maggioranza».
In questa futura maggioranza faranno parte anche i rutelliani. Rutelli e Tabacci infatti scesero a Palermo, insieme a Mario Bonomo, proprio per un convegno dal titolo «Sicilia laboratorio per affrancarsi dal bipolarismo». Lombardo guardava a sinistra, infatti a Catania si incontrò con l’area ex Margherita del Pd, cioè con Francantonio Genovese e Nino Papania. Il progetto prendendo forma, contemplò anche un pezzo dell’Udc ( quello che fa capo a Giampiero D’Alia e al deputato all’Ars Giovanni Ardizzone) .E indovinate un po ? Il progetto piacque ai due deputati del Pdl ufficiale, Marco Falcone e Vincenzo Vinciullo. Miccichè decise di abbondonare la barca .Nel giro di pochi giorni, Raffaele Lombardo vara il suo quarto governo composto esclusivamente da assessori tecnici e sostenuto da Mpa, Fli, Api, Pd e l’Udc di Casini (con la componente che fa capo a Totò Cuffaro e Saverio Romano all’opposizione, sotto il nome di Popolari per l’Italia di domani).
Ecco gli assessori : a Daniele Tranchida, docente di storia moderna presso l’Università di Messina, l’ assessore al Turismo, a Gianmaria Sparma, ex dirigente del settore Pesca, la delega al Territorio e Ambiente, mentre Gaetano Armao già in giunta nel precedente governo passa dai Beni Culturali all’Economia. L’assessorato ai Beni culturali viene assegnato al docente universitario aquilano Sebastiano Missineo, ad Elio D’Antrassi va la delega per le Risorse Agricole e Alimentari. Ancora, Giosué Marino va all’Energia, mentre a Piercarmelo Russo va la delega alle Infrastrutture, a Caterina Chinnici quella alle Autonomie e ad Andrea Piraino quella alla Famiglia. Confermati Massimo Russo alla Salute, Mario Centorrino all’Istruzione e Formazione e Marco Venturi alle Attività Produttive. Intanto, i parlamentari del Pdl Sicilia, Giulia Adamo, Alessandro Aricò, Carmelo Currenti, Luigi Gentile, Giovanni Greco, Livio Marrocco e Carmelo Incardona, decidono di appoggiare il ‘Lombardo quater segnando la rottura con il sottosegretario Gianfranco Miccichè il quale fonda il partito Forza del Sud. Il resto lo conoscete già, la politica fallimentare di Raffaele Lombardo e dei suoi compagni di merenda è sotto l’occhio di tutti. Adesso conoscete i nomi , cognomi e partiti che hanno sostenuto Lombardo. Il 28 ottobre sarete chiamati ad eleggere il nuovo presidente della regione siciliana. Avrete il coraggio di rivotare gli stessi partiti che ci hanno condotto in questo disastro ? Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.

Francesco Migliore



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