Breve storia del denaro (parte 2)

Creato il 20 giugno 2012 da Davide

Uno dei miglioramenti più significativi nelle forme più semplici di baratto primitive fu la tendenza a scegliere uno o due articoli preferiti rispetto ad altri, che vennero ad essere accettati in parte perché, a causa delle loro qualità, agivano da mezzi di scambio. Le merci che vennero scelte come articoli di baratto preferiti lo furono par parecchie ragioni, per esempio, perché si immagazzinavano facilmente, perché avevano alta densità di valore ed erano facilmente trasportabili, oppure perché erano durevoli. Queste merci, altamente desiderate, si scambiavano con altre senza problemi e quindi diventarono accettate come denaro. L’impulso che portò a superare gli svantaggi del baratto tramite lo sviluppo del denaro fu economico, ma l’archeologia e la testimonianza linguistica e letteraria del mondo antico e la prova tangibile di tipi reali di denaro primitivo in molti paesi dimostrano che il baratto non fu il principale fattore all’origine dello sviluppo iniziale del denaro.
In molte società la legge richiedeva un compenso per certi crimini violenti, il cosiddetto prezzo del sangue. Mentre nell’antica Irlanda colui che aveva ferito un uomo doveva curarlo a sue spese finché non si era rimesso in salute, nel diritto islamico è in genere accolto il principio dell’occhio per occhio vigente in Arabia ai tempi di Maometto. È tuttavia previsto, spesso con una minuziosa casistica, anche il principio di “compensazione pecuniaria” (in arabo diya, spesso tradotto “prezzo del sangue”), subordinato all’accettazione da parte della parte lesa, con cui è possibile evitare il ricorso all’occhio per occhio pagando risarcimenti in denaro. Nell’antico diritto germanico, e poi in quello feudale e comunale, il guidrigildo era il prezzo del sangue, cioè la somma che l’uccisore di un uomo libero doveva pagare alla famiglia dell’ucciso per riscattarsi dalla vendetta. E’ il wergeld (wer=uomo e geld=denaro) citato nella Germania di Tacito, cap. 21: “Si è tenuti a condividere le inimicizie del padre o di un parente come le proprie amicizie; ma esse non si prolungano implacabilmente; persino l’omicidio può essere riscattato da capi di bestiame che sono un vantaggio per la casa”. In effetti, il verbo pagare deriva dal latino ‘pacare’, cioè in origine placare, fare la pace con qualcuno attraverso l’appropriata unità di valore per tradizione accettabile a entrambe le parti. Benveniste (1976) fa notare che la parola germanica che dà il tedesco Geld, denaro, in gotico significava ‘imposta’, ma in altre lingue germaniche aveva ben altro senso. In antico islandese gjald è la ricompensa, il castigo, il pagamento, in antico inglese (anglosassone) gield è il sostituto, l’indennità, il sacrificio, e in antico alto tedesco gelt è il pagamento, il sacrificio. Interessante il frisone jelde, jold, che compare con il senso che avrà poi nell’area germanica come ‘lega dei mercanti’ o gilda, che implica anche ‘banchetto della corporazione’, dove la nozione di banchetto sacro è al centro di questa nozione.
Un costume simile era il pagamento della sposa (bridewealth, ricchezza della sposa) per compensare il capofamiglia della perdita dei servizi forniti dalla figlia, sia in termini di forza lavoro della donna che della sua capacità procreativa. E’ una transazione inversa rispetto alla dote. Il pagamento del prezzo della sposa ha un ruolo centrale nello stabilire legami e alleanze tra gruppi famigliari distinti ed è solitamente concepito come una compensazione per il trasferimento del potere produttivo e riproduttivo della sposa dal proprio lignaggio di origine a quello del marito. Nelle società patrilineari in particolare, il pagamento del prezzo della sposa è un elemento fondamentale per determinare l’appartenenza lignatica dei figli nati da un’unione. Infatti se il prezzo della sposa non è stato pagato i figli possono essere considerati membri del lignaggio materno piuttosto che di quello del padre. Allo stesso modo, un legame matrimoniale non può considerarsi scisso fino a che la famiglia della sposa non restituisce il prezzo della sposa inizialmente acquisito, riacquisendo in questo modo i diritti sul potere riproduttivo della donna. Le negoziazioni matrimoniali implicanti il pagamento del prezzo della sposa sono diffuse in tutte le parti del mondo, anche se sono particolarmente sviluppate in Africa. La valenza simbolica di questi scambi è evidenziata anche dal fatto che in molti sistemi esistevano speciali tipi di valuta usati esclusivamente nelle transazioni matrimoniali. In vaste zone dell’Africa sono state in uso premonete a forma di lance e di asce. Si ritrovano spesso in forme esageratamente ingrandite, quindi non più pratiche, ma oggetti di ostentazione e di prestigio. (segue)


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