Secondo le credenze popolari di diverse culture è dedita all'esercizio di pratiche e rituali magici e dotata di poteri occulti.
Nella cultura occidentale questa figura ha radici antichissime, tanto da precedere il Cristianesimo. In tutta la sua storia raramente le sono stati attribuiti connotati positivi; essa infatti ha quasi sempre rappresentato una delle tante creature in cui il male si materializza nel mondo degli uomini.
Strega di Endor - esempio di strega
precedente al Cristianesimo
È attestata l'esistenza di gruppi femminili soliti a riunioni notturne, chiamate anche Gioco di Diana, dea della caccia e della fertilità, durante il quale erano solite praticare la magia che negli anni era stata tramandata alla nuova generazione, in rituali mai del tutto definiti.
Con l'introduzione del Cristianesimo e l'imposizione di un culto monoteista concentrato esclusivamente sulla venerazione di un unico Dio, si crearono i presupposti per la futura persecuzione.Se da un lato la Chiesa cattolica ha sempre cercato di combattere le credenze magiche e la superstizione, dall'altro sosteneva l'esistenza delle streghe, come dimostra la presenza di bolle dove la presenza della stregoneria è accettata, e quindi da combattere ed estirpare. Ogni rito legato al culto pagano venne ritenuto manifestazione diabolica e coloro che lo praticavano divennero la personificazione del demonio. Le prime persecuzioni si concentrarono principalmente nelle campagne, dove i contadini rimasero legati agli antichi riti di fertilità e al ciclo delle stagioni.
Col Canon episcopi si ha uno dei primi esempi di trattati concernenti la stregoneria e l'atteggiamento che i vescovi dovevano tenere nei confronti di chi praticava la magia nera.
Anche se la prima strega fu bruciata sul rogo nel 1275 a Tolosa, l'atto iniziale della così detta Caccia alle streghe fu la bolla papale di Innocenzo VIII del 1484, dove si autorizzava a procedere contro la stregoneria, con l'utilizzo dell'Inquisizione, un apposito organismo istituito per punire gli eretici tramite un tribunale. Un paio di anni dopo venne pubblicato il Malleus Maleficarum dai domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger, un manuale contenente tutte le informazioni utili per riconoscere, giudicare e punire un presunto praticante di arti occulte.
Da quel momento ogni donna che godeva di un qualunque tipo di indipendenza poteva essere ritenuta una strega. Quella fuori dal controllo maschile o ai limiti dei ruoli femminili prescritti, era elemento perturbatore dell'ordine sociale. Solo una piccola minoranza poteva davvero annoverarsi tra i criminali. La stragrande maggioranza erano donne innocenti di ogni età e condizione sociale; una delle categorie maggiormente colpite dall'Inquisizione fu quella delle levatrici, per il semplice fatto che in età medievale e moderna vi era l'idea che la nascita aveva qualità magiche, e conoscendone i segreti, quest'ultime era in possesso di poteri magici. Venivano condannati a morte persino chi possedeva gatti neri, aveva i capelli rossi e o un neo nell'iride dell'occhio, considerato il segno del diavolo.
Due dei casi più famosi e sconcertanti furono quelli della famiglia Pappenheimer, i cui membri vennero torturati e condannati a morte nel 1600 in Baviera, e quello di Salem, del 1692, dove 55 tra uomini e donne vennero torturati e oltre 200 accusati di stregoneria.La caccia conobbe due ondate: dal 1480 al 1520 e dal 1560 al 1650. L'ultima donna arsa viva sul rogo fu Anna Göldi, uccisa nel 1782 a Glarona, in Svizzera.
A partire dal 1800 ebbe inizio una rivalutazione della figura della strega e della stregoneria, considerandola un blando residue di antiche credenze pagane perdute nel tempo. Con l'arrivo del Novecento, invece, si assisterà alla nascita del Neopaganesimo e della Wicca dalle tesi di Margaret Murray.
Lasciando da parte i legami col demonio e i vari riti occulti, non dobbiamo pensare che la stregoneria delle origini sia completamente andata perduta: accenni di un sapere antico, tramandato di generazione in generazione, sono pervenuti fino a noi. Ci basta pensare ai più comuni rimedi della nonna. La conoscenza femminile nell'utilizzo di erbe e rimedi naturali non ha mai abbandonato la nostra cultura e la nostra tradizione.