Brevisioni del 26 aprile 2011

Creato il 26 aprile 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Il Re Lupo

a cura di Alessandro Ciasca

I due mangaka de Il Re LupoKentaro Miura eBuronson, non hanno bisogno di presentazioni anzi, la fama delle loro opere (Berserk e Ken il Guerriero) li precede.
Il Re Lupo è caratterizzato da un’ambientazione fantasy-medioevale, la stessa che Miura utilizzerà poco dopo per la sua più grande opera: Berserk. Buronson invece, scrisse la sceneggiatura de Il Re Lupo, un anno dopo la conclusione del suo manga più importante: Ken il Guerriero.
I due autori hanno ricostruito in questo manga, la legenda di uno dei più grandi guerrieri e dominatori della storia: Gengis Khan. Il protagonista Iba, storico Giapponese e lottatore di Kendo, intraprende un viaggio per la Cina, ma scompare. La fidanzata Kyoko, nel tentativo di ritrovarlo, sarà catapultata nel XIII secolo in una regione Cinese sotto controllo dell’impero mongolo e del famigerato Re Lupo, Gengis Khan.
La storia, caratterizzata dalle molte battaglie è resa speciale dal disegno di Miura. Anche se ancora acerbo, Miura disegna con dovizia di particolari ogni singola armatura, i vari paesaggi, le armi, gli scontri ed i suoi protagonisti. Seppur agli inizi della sua carriera il suo stile sembra già unico, ben sostenuto dai testi di Buronson, sempre diretti, schietti, pronti a rendere i protagonisti delle sue opere cinici e talvolta crudeli.
Il Re Lupo è un Seinen dalle tinte forti, un volume da collezione per gli amanti dei due grandi autori Miura e Buronson, un manga che avuto un seguito dal titolo: “La Leggenda del Re Lupo”.

Abbiamo parlato di:
Il Re Lupo
Buronson, Kentaro Miura
Traduzione di Alida Valla
Panini Comics – Planet Manga, Gennaio 2011
200 pag, brossurato, bianco e nero – 5,90€
ISBN: 978-88-63469455

Naruto #51

a cura di Andrea Mazzotta

Dopo aver superato la boa dei 50 numeri, le avventure del giovane ninja del Clan della foglia iniziano a segnare, stancamente, il passo. Il brio, la freschezza narrativa e grafica dei primi numeri è ormai un lontano ricordo. La trama, sempre più complessa e articolata, va ulteriormente aggrovigliandosi su stessa anche a fronte dei numerosi personaggi introdotti numero dopo numero. Troppi da gestire per Kishimoto che, purtroppo, perde per strada la sua grande abilità nel delineare la psicologia e il carattere dei vari protagonisti.
Lo stesso Naruto, una volta personaggio solo apparentemente banale, ma in realtà complesso e dalla personalità sfaccettata, è l’ombra se di stesso; sicuramente una figura marginale rispetto alla narrazione principale, tanto che, mai come in questo cinquantunesimo numero, è fuori luogo il suo nome in copertina.
Kishimoto ha voluto imbastire un affresco eccessivamente ampio, intersecando troppe linee narrative. Ora tirare i fili diventa complicato e affatica il ritmo narrativo.
Insomma, il lettore a forza di tenere il fiato in sospeso in previsione della resa dei conti o di un evoluzione della vicende verso una direzione chiara, rischia di “morire” soffocato e un po’ annoiato da una sequenza di combattimenti a volte pretestuosi. Un peccato per una serie che ha regalato momenti interessanti, coinvolgenti e supportati da un’ elegante inventiva visiva.
D’altro canto, in tutte le serie che si protraggono oltre una certa numerazione, un momento di calo nei ritmi narrativi è fisiologico. Speriamo sia un momento breve.
Abbiamo parlato di:
Naruto #51
Masashi Kishimoto
Panini Comics – Planet Manga
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,90 €
ISSN: 9771126357903

Pinkerton S.A.#6 – Per qualche dollaro in più

a cura di Salvatore Cervasio

Fine della corsa per la seconda miniserie Star Comics a firma Andrea Aromatico. Pinkerton S.A. è stato sicuramente un progetto interessante, che ha mischiato moltissimi generi diversi (fantascienza, spy story, horror) ma che ha avuto nel western, un western necessariamente spurio, il suo più grande riferimento. Soprattutto negli ultimi due numeri (come è facilmente notabile anche dai titoli), la virata verso questo genere è stata marcata. Il difetto più grande imputabile a Pinkerton è stata la sua bimestralità: difficile seguire le intricate vicende di Dirk e dello sceriffo Tim ogni due mesi, anche perché Aromatico ha gettato moltissima carne al fuoco, alle volte confondendo il lettore. 
Ritmo abbastanza sostenuto in quest’ultimo numero, ma dialoghi non proprio riusciti: se nei primi episodi erano proprio i dialoghi ad essere tra le cose più fresche, arrivati all’ultimo albo sono diventati leggermente innaturali, uno dei difetti che si possono ascrivere allo sceneggiatore già dai tempi di Nemrod, suo primo lavoro. Ai disegni matite di Paola Camoriano e chine di Beniamino Delvecchio, visti insieme all’opera già sul numero 4 (Delvecchio ha chinato anche Daniele Statella sui numeri 3 e 5). In alcune scene è molto visibile la precendente esperienza professionale dell’inchiostratore milanese, quella su Diabolik: infatti alcune tavole sono molto pulite, inchiostrate con la tecnica dei retini mutuata proprio dalla testata del ladro più famoso d’Italia. In generale la miniserie ha mantenuto uno standard grafico sufficiente, senza però particolari picchi: anche quest’ultimo numero non va nè al di sotto nè aldilà della sufficienza.

Abbiamo parlato di:
Pinkerton S.A.#6 – Per qualche dollaro in più
Andrea Aromatico, Paola Camoriano, Beniamino Delvecchio
Star Comics, Marzo 2011
94 pagine, brossurato, bianco e  nero - 2,70€
ISBN: 977203745305

Batman: Vita Dopo La Morte

a cura di Gian Piero Travini

Dopo Battaglia Per Il MantelloTony S. Daniel torna con una nuova storia di ampio respiro, andando a chiudere le trame aperte mentre Gotham viveva i giorni bui della morte del Crociato Oscuro. La guerra per il controllo della città e le strategie criminali di azione-reazione che lo scrittore imbastisce sono molto simili a Giochi di Guerra, il più lungo story-arc del ciclo. Rispetto a questi perde però in epicità: la trama sembra quasi un esercizio di stile, perché in realtà si punta dritto alla vero nocciolo della questione, ovvero chi sia il nuovo Maschera Nera.
Se Giochi di Guerra era un "orologio" che non stancava nella sua lunghezza proprio per la cura quasi maniacale dei dettagli e degli incastri di trama, sviluppandosi come tie-in su tutte le collane legate al Pipistrello, Vita Dopo La Morte si adagia nel raccontare per sommi capi quello che succede quando un criminale punta alla scalata di una città come Gotham e come può fare il suo paladino a limitare i danni prima e a venirne a capo poi.
Daniel pecca di superbia, inserendo fin troppi personaggi, ripescando dal passato di ognuno: manca la mano di un editor accorto. Mike Marts non è Bob Shreck (o Bob Greenberger, entrambi alle prese con la supervisione di War Games) e non riesce a incanalare le buone idee di Daniel, che vengono sprecate e sfilacciate da una trama traballante e, a tratti, incoerente.
Sul disegno, invece, nulla da dire: il lavoro è ottimo e, ad un lettore poco esigente, potrebbe bastare solo quello.
In definitiva, sembra che il buon Tony chieda troppo a se stesso: la citazione di Frank Miller "al contrario" (Batman a terra e Robin che, beffardo, gli dice: "In piedi, soldato") è solo uno dei tanti esempi di superfluo che rendono questi numeri di Batman quasi stucchevoli.
Pessima poi la scelta della Planeta de Agostini di includere il #698 e il #689 della serie regolare (Batman), incentrato sull'evoluzione del rapporto tra Batman e l'Enigmista, che poco "c'azzeccano" con l'ambientazione del volume, banale scusa per poi proporre in sede separata (Batman #43) il ritorno di Grant Morrison sulla testata, con il Missing Chapter di Batman R.I.P..

Abbiamo parlato di:
Batman: Vita Dopo La Morte (Batman #692-699)
Tony S. Daniel, Guillem March
Traduzione di Matteo Mezzanotte
Planeta de Agostini, gennaio 2010
192 pagine, brossurato, colori - 16,95€
ISBN: 978-84-67495-05-8