Brian Molko
Cantante dei "Placebo", belga di nascita ma londinese di adozione, questo terrificante manfruito incarna alla perfezione il prototipo dell'alternativo per le masse, l'androgino esteta, perfetto per riempire le pagine dei magazine da strappare e portare in bagno per fini eiaculatori dal post-adolescente anticonformista per autosuggestione, maschio o femmina non fa differenza, egli mette tutti d'accordo.
Perseguibile, oltre che per i suoi demeriti artistici, anche come probabile precursore del disastro fenomenologico di questi anni zero meglio noto come "Emo", questo finocchio con figlio a carico altro non è che la proiezione all'ennesima potenza del bohemien figlio di papà, che fa discutere soltanto chi non ha mai discusso di niente, curioso contraltare maschile, giusto per intendersi, di un personaggio come Asia Argento, attrice senza talento, pensatrice senza cervello, una banalissima fica di legno, che qualcuno, per il solo fatto di avere un tatuaggio in zona strategica, ci vuol spacciare per ragazza cattiva.
Non sarà un caso che i due sono pure entrati in contatto, per una ennnesima, inflazionatissima riproposizione della Gainsbourgiana "Je t'aime (moi non plus)", mostrando impietosamente tutti i loro limiti, non a caso al cospetto di un'artista che, invece, i limiti non li ha mai conosciuti...