Briatore, The Apprentice vola all'estero come me (Ansa)

Creato il 16 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Buttati subito nell'arena della Formula 1 "sporcandosi le mani" con lo street food durante le prove del Gran Premio a Monza. Parte con una marcia in più la seconda edizione di The Apprentice su Sky Uno Hd da domani ogni venerdì alle 21.10 per dieci settimane per mettere alla prova i 14 candidati (sette uomini e sette donne), selezionati tra i 5000 partecipanti. "Sicuramente la marcia in più sono proprio i candidati - dice Flavio Briatore all'ANSA - perché si conosceva bene il format e quest'anno chi si è messo in gioco sapeva esattamente che partecipava ad un colloquio di lavoro. E' tutta gente molto preparata, molto determinata e il risultato è che le prove sono più coinvolgenti e difficili. E' andato tutto meglio: meglio la regia, meglio la produzione, anche io sono andato meglio".
Non è cambiato nemmeno "il Boss", che a quei "bravi" ragazzi è pronto a dire: "Tutti i fenomeni che pensate di essere, io vi butto fuori tutti", tanto per citare una frase-tipo. In ogni puntata, dopo essersi confrontato con il suo braccio destro, Patrizia Spinelli e Simone Avogadro di Vigliano, deciderà da solo chi sarà definitivamente fuori, senza sconti. "Questo non cambia, io sono io, è come se giudicassi le persone che lavorano con me, è quello che faccio tutti giorni. Anche il vincitore dello scorso anno, Francesco Menegazzo, sa bene che le nostre riunioni sono anche più dure. Chi vincerà lavorerà con me e vedrà che quella è la realtà dei nostri uffici".
Chi vince infatti andrà a lavorare con Briatore, come è accaduto a Francesco, che è nel team del Billionaire Resort di Malindi, eppure sul web la critica più diffusa è che The Apprentice sia un programma inopportuno in tempi di crisi. "Mi sembra una critica stupida - replica Briatore - perché creiamo posti di lavoro. Noi assumiamo gente e chi dice queste cose è evidente che parla senza conoscere il format. Ma bisogna adattarsi a viaggiare e trasferirsi all'estero, in questi momenti bisogna anche inseguire le opportunità".
E mentre The Apprentice vola all'estero, da Gerusalemme a New York, anche lui è impegnato proprio in progetti all'estero. "Abbiamo appena terminato il progetto in Africa che è molto laborioso. C'è il primo Billionaire Resort che offre anche un servizio alberghiero completo e stiamo definendo un secondo modello simile a Goa, in India. Si lavora anche ad un Billionaire nella savana, nel Mountain Kenya National Park, vicino a Nairobi. Così i clienti hanno la possibilità di avere il Billionaire sulla spiaggia e fare il safari".
Perché non lavorare per creare qualcosa di simile in Italia? "In Italia no, bisogna cercare di lavorare nei posti e nei paesi dove ti permettono di farlo. In Kenya in 2 anni e 3 mesi abbiamo realizzato tutto, in Italia non sarebbero bastati sette anni; in Kenya abbiamo avuto tutte le autorizzazioni in 6 mesi e in 2 anni abbiamo costruito il resort. In Italia è impossibile. Servono riforme serie, mobilità di lavoro e abolire una burocrazia che soffoca tutto, non si può fare niente".
Eppure il turismo dovrebbe essere il volano del nostro paese. "E' un bel po' di giorni che leggo da qui a Malindi che 'rimpastano' come si faceva tanti anni fa. Intanto nessuno fa niente perché saranno impegnati 20-30 giorni nella lotta per chi viene e chi va fuori. Poi ci saranno le elezioni...bla bla. E' una chiacchiera continua. Non so chi sia il ministro del turismo italiano, ma non ha inciso e non ha la possibilità di farlo. Mentre in Italia il ministro del turismo dovrebbe essere come quello dell'economia. Il turismo è l' unica azienda su cui puntare per ripartire".
Da Malindi come vede le vicende italiane? Che ne pensa di Matteo Renzi, lo sente? "Renzi non lo so...sembra che quando uno anche bravo arriva a Roma viene come fagocitato, come ci fosse un virus che quando arrivi lì distrugge tutto. La gente brava compresa. L'ho sentito Renzi, spero che cambi, ma abbiamo avuto il governo Monti che aveva poteri enormi e non ha fatto niente lo stesso. Abbiamo quel bravo ragazzo di Letta, che è un po' il sogno delle mamme che vorrebbero un genero come lui, e non è successo niente. Ora il rimpasto. La politica vive nel suo mondo senza nessuna conoscenza dei bisogni reali".
Eppure anche lei è spesso nel mirino delle critiche, come quelle recenti degli animalisti per la foto con i fagiani morti. "Era un'associazione di cretini. Sa quante foto faccio ogni giorno? La caccia in Italia è legale mi pare no? Ed io ero andato a trovare degli amici cacciatori e ne è nato un caso. E' gente che non ha niente da fare".
Ma in Italia non torna? "Sì sto partendo e poi verrò di nuovo a fine febbraio qui a Malindi dove oramai è tutto definito. Vado via contento".
Ma pronto a ruggire: "A tutti i fenomeni che pensate di essere, io vi distruggo subito", dirà ai concorrenti. Si parte.

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