"Non so da dove cominciare, Stellina. E' troppo quello che ti vorrei dire e non riesco e so che mi perderò nei meandri delle parole. Difficile aprire il cuore e ti immagino lì che mi ascolti zitta e sorridendomi con gli occhi. Mi perdo sempre dentro l'oceano dei tuoi occhi, perché lì in fondo mi ritrovo e mai come adesso avrei bisogno di tuffarmi e lasciarmi andare, in silenzio. Tu capiresti quei miei silenzi, come sempre, leggendoli tra le righe. Ecco, forse è questo che mi manca di più: il lasciarmi andare senza remore e confini.Non diresti nulla e ti limiteresti a reggere fieramente il mio sguardo con quella dolcezza che usi solo con me o che forse solo io so vedere.
Mentre provo a scrivere, mi perdo col pensiero a immaginarti e prendo altri sentieri che mi portano lontano. In realtà, se fossi capace di essere meno orgoglioso basterebbe chiederti scusa.Per le promesse fatte, per i progetti costruiti e sognati, per non essere capace di prendermi cura di te come vorrei, per lasciarti troppo sola.Ho rincorso per una vita sogni che credevo impossibili e poi li ho condivisi con te che ne avevi di uguali e sono divenuti realizzabili.Non ho rinunciato, non rinuncio, credimi. Mi sono solo fermato un attimo. Mi sono perso e ho bisogno di ritrovarmi e di sistemare un po' la mia vita e non posso pretendere nulla da te.
Ti chiedo di aspettarmi lì, in quell'attico che abbiamo raggiunto in fretta mentre il resto del mondo ci guardava e ci osserva ancora, spesso senza capire.Noi lo sappiamo qual'è l'unica legge che ci fa muovere, che ci permette di essere così e per questo so che ti troverò là ad aspettarmi.So di chiedere molto e probabilmente non merito la tua comprensione, tuttavia sei la mia certezza. La sicurezza di tornare a volare alto, oltre, come sempre.Non chiudere le tue ali, usale adesso che puoi un po' anche per me e sarà come volare insieme.Continua a brillare per me, Stellina, ti prego. E ricordati di essere felice......"(dal campo dei papaveri)