C’è una finestra che eplora il mio giardino.
Una finestra, mai colpita dal sole.
... Dove spesso mi affaccio a scrutare
Il passaggio delle stagioni.
Quella finestra, da dove, tante volte
ho visto soltanto qualcuno andare via.
Da dove spesso ho immaginato Il futuro,
mentre qualcuno fuggiva proprio da quel futuro.
Guizzi di voci lontane.
Parole che ruotano tra le amnesie
di una ragione di un uomo ormai stempiato,
senza fermarsi mai in cerca di brillanti riflessi.