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La zona vinicola
L'area vinicola di brindisi è conosciuta fin dai tempi micenei, con una tradizione antichissima continuata poi da Greci e Romani, che ne fecero uno dei vini più famosi dell'Impero, ricercato e prezioso, commercializzato in ricche e decorate anfore dal porto a tutto il resto d'Italia e a Roma soprattutto.
D'altra parte, la via più importante dell'Impero, la via Appia, collegava appunto la capitale al porto di Brindisi lasciando ben due vie commerciali aperte da e per questa zona cosi antica.
La leggenda vuole che il nome Brindisi provenga dalla consuetudine che i nobili romani avevano di festeggiare con il vino locale la loro partenza verso la colta Grecia classica.
Il territorio, rappresentato dalla Piana di Brindisi, è interamente pianeggiante e a vocazione agricola, con forte presenza di rocce calcaree e sabbiose di origine marina con vari strati più profondi diffusi a macchia di origine argillosa e sedimentaria.
Il clima è temperato e secco, con lunghe estati e inverni molto miti che garantiscono alla zona alte rese agricole.
I vitigni rossi
A questo si aggiungono nei tagli, quando non vinificato monovarietale, il Malvasia nera di Brindisi, Sussumaniello, Sangiovese e Montepulciano.
Il Sussumaniello è un uva di probabile origine dalmata, molto vivace e vigorosa, dal colore pieno e scuro. È molto produttiva nel periodo giovanile, matura verso la metà di settembre con acini di media grandezza con forti concentrazioni di pruina e di zuccheri, pur conservando una buona acidità.
Il Brindisi DOC rosso
Le uve autorizzate sono il Negro Amaro, che deve essere presente per almeno il 70% nell'assemblaggio, e il Malvasia nera di Brindisi, il Sussumaniello, il Sangiovese e il Montepulciano che possono concorrere da sole o congiuntamente per il restante 30%.
Le rese massime sono fissate a 15 tonnellate per ettaro, e le gradazioni alcoliche del vino tra i 12 e 15% vol. a seconda della tipologia.
La vinificazione è consentita in caso di necessita anche nei territorio dei comuni San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni e Latiano, in provincia di Brindisi. Le richieste devono essere autorizzate dal Ministero delle Politiche Agricole e Ambientali.
E’ consentito l’arricchimento con mosti concentrati ottenuti da uve dei vigneti iscritti all'albo della stessa denominazione di origine controllata oppure con mosto concentrato rettificato o a mezzo di concentrazione a freddo o altre tecnologie consentite, la dolcificazione chiaramente rispettando normativa comunitaria e nazionale.
Le tipologie autorizzate sono il Rosso, anche Novello e Riserva, e i monovarietali Negro Amaro e Susumaniello anche nelle versioni Riserva quando queste abbiano subito un invecchiamento di due anni e abbiano un grado minimo alcolico di 12,0% vol invece degli 11,5% vol previsti per gli altri.
Il Rosso ha colore rosso rubino con lievi toni arancioni se invecchiato. Il profumo è vinoso e intenso con palato asciutto e un retrogusto amarognolo. In bocca risulta vellutato e giustamente tannico.
Ottimo con abbacchio al forno, formaggi semiduri, minestre e carni bianche. Carni rosse invece per il Riserva.
Il Brindisi Negroamaro è di colore rosso rubino con eventuali riflessi tendenti al rosso mattone nell'invecchiamento. Il naso è etereo, gradevole e intenso con una bocca pieno e armonico. È elegante, fruttato e potente da abbinare con braciole, carni grigliate, formaggi stagionati e paste elaborate.
Nel Susumaniello il colore è rosso rubino, con riflessi violacei mentre il naso ha forti sentori di frutti di bosco, leggermente balsamico e con tracce di torrefazione in molti casi per un sapore vellutato, persistente e armonico. Comunque asciutto si abbina ottimamente con piatti elaborati e sapidi di carne rossa, selvaggina nobile e formaggi fermentati e stagionati.
Il Brindisi Novello è di colore rosso più o meno intenso con odore leggermente vinoso, giustamente persistente, fruttato per un gusto vellutato armonico e gradevole. Per lui antipasti vari, pasteascitte e formaggi freschi o molli.
Le aziende
Tra le aziende protagoniste, Botrugno vinifica il suo Rosso Arcione con l'85% di Negro Amaro e il 15% di Malvasia Nera. Il vino rubino con una forte unghia viola che resta nel bicchiere ha toni di amarena, prugna cotta, caramello adagiati sulle spezie. Al palato è molto fresco e tannico e può essere servito con il cappone ripieno.
Il Brindisi Rosso delle Cantine Due Palme a Cellino San Marco prevede il 20% di Malvasia Nera per il Negro Amaro. Gli aromi sono delicati alla ciliegia e alla susina, con caramella di frutta e mirtillo e note minerali. Fresco e tannico riposa sei mesi in barrique per poi incontrare i bolliti misti.
Anche le Cantine Santa Barbara utilizzano lo stesso assemblaggio ma con vendemmia manuale per il loro rosso.
Lomazzi Sarli produce il Solise Riserva dal 100% di Negro Amaro, dal colore rubino e gli intensi sentori speziati su note balsamiche. Lunga ed elegantissima persistenza prima di accompagnare l'agnello in brodo dopo 9 mesi in legno.