Il GIP del Tribunale di Lecce, Ines Casciaro, ha convalidato il fermo del reo confesso Giovanni Vantaggiato per l’attentato del 19 maggio scorso sulle soglie dell’istituto scolastico Morvillo-Falcone. Accolta anche la richiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Lecce, che conduce le indagini, di una ordinanza di custodia cautelare a suo carico.
Vantaggiato risponde di strage aggravata da finalità terroristiche. «In questa fase il gip ha condiviso l'impostazione della Procura distrettuale antimafia, riconoscendo l'aggravante della 'finalità di terrorismo. Vedremo se in seguito resterà così». Così dichiara sbrigativamente il Procuratore distrettuale antimafia Cataldo Motta.
Mentre i particolari che riguardano il passato non troppo remoto dell’ex benzinaio di Copertino assumono sempre più rilevanza ai fini dell’inchiesta che i PM di Brindisi stanno conducendo, le cronache dei quotidiani non ci risparmiano spesso foto icone della ragazza rimasta uccisa, Melissa Bassi, e le espressioni di cordoglio dei genitori giuste e sacrosante ma private che servono solo ad arricchire pagine sbiadite, a inasprire gli animi e far cadere lacrime retoriche, ma non ad approfondire e a capire cosa c’è dietro la pista dei soldi lasciate indietro da Vantaggiato.
Difficile credere ai pianti di pentimento andate in scena durante l’interrogatorio, alle intenzioni di scuse epistolari verso la famiglia (che del resto, come la stessa ha anche dichiarato, non saprebbe cosa farsene). Più facile pensare, ma serve solo come tentativo di analisi, a una strategia da parte della difesa per poi far finire il tutto con una richiesta di perizia psichiatrica ed eventualmente alleviare degli anni all’autore manuale dell’attentato.
Il legale di Vantaggiato, Franco Orlando, sta pensando a un ricorso presso il Tribunale del Riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere intanto. Se si parte dalle motivazioni riportate sulla richiesta di fermo poi convalidata appunto dal GIP di Lecce, gli inquirenti pensano a dei complici e a dei mandanti (come abbiamo scritto ieri): quel modo di esprimersi in prima persona plurale riferito alla preparazione degli ordigni, certo lascia poco adito a elucubrazioni ma solo a collegamenti da verificare.
Come oggi anche ieri forse, un giro di denaro confluito in prestiti usurai, un modo per combattere la crisi economica tanto deprecata da Giovanni Vantaggiato che addirittura, fra lacrime e pentimenti, denunciava come fosse stato costretto a licenziare del personale. Una costrizione che a quanto pare non gli impedì di fare ulteriori investimenti in case e tenute agricole.
C’è poi un ulteriore video che il TGCom 24 ha mostrato oggi in esclusiva e che riprende proprio gli attimi dell’esplosione. Un’esclusiva che seppure importante come collante dei fatti non aggiunge nulla al terrore di quei momenti e ai fini dell’indagine.
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