Si può restare delusi da un nuovo album di Britney Spears? Quando si è abbastanza fuori da aspettarsi qualcosa da un suo disco, la risposta è sì. Ed è il mio caso. Britney con le sue mise da collegiale teen sul finire degli anni Novanta ha infatti inevitabilmente segnato la mia pubertà deviata, così come le sue melodie sceme hanno inevitabilmente segnato la mia passione per certo deviato pop commerciale di merda.Britney è stata inoltre autrice (ooops, le sue canzoni non le scrive lei)… Britney è stata inoltre interprete di classe (ooops, della parola classe non ha mai saputo nemmeno fare lo spelling)… Britney è stata inoltre… ah già è statai la cantante di alcune canzoncine perfette nella loro diabolica immediatezza come “
…Baby one more time”, “Sometimes”, “Everytime” e un po’ tutti i pezzi con “time” nel titolo, più una serie di brani pop-porno come “I’m a slave 4 you”, “Toxic” e “Gimme more” venduti nella puritana America a un pubblico di adolescenti spacciandoli per pezzi innocui. Che poi tanto innocui non erano: volete farmi credere che negli USA non ci sia una qualche correlazione tra le vendite dei dischi di
Britney Spears e l’aumento esponenziale di gravidanze negli ultimi dieci anni tra minorenni?
Ma la Britta, e qui fate le vostre facce tristi perché siamo giunti alla parte drammatica della storia, ha anche attraversato una fase molto dura nella sua carriera e nella sua vita. A un certo punto è infatti uscita del tutto di testa (oppure è finalmente rinsavita?) e si è resa conto di non essere una persona vera, ma soltanto il prodotto di un gruppo di discografici e di esperti di marketing. Britney allora si è ribellata, si è data alla droghe pesanti, è ingrassata, stava forse per uscirsene con un disco metal, si è rasata i capelli a zero ed è diventata un mostro!La vita delle star infatti non è sempre perfetta e felice come può apparire e come cantava in “
Lucky”, struggente parabola di una star in crisi.
She's so lucky, she's a star
But she cry, cry, cries in her lonely heart, thinking
If there's nothing missing in my life
Then why do these tears come at night?
Britney, perché quelle lacrime di notte? Perché?
Britney Spears - Lucky di Annalise
L’amore per i figli ha però fatto tornare la diva sulla retta via. O forse non è stato l’amore per i figli, ma i discografici che le hanno intimato: “Britney, o ti metti a posto o sono botte!” e allora lei è tornata sulle scene mondiali, prima con un look meno sexy di
Mickey Rourke in The Wrestler sul set del video di “
Gimme more”, poi poco a poco è ridiventata quella di un tempo cantando “woma-womanizer-woma-womanizer oh womanizer oh you you you are, I (I) know just (just) what you are-are-are”. Detta così può sembrare una che sta avendo un attacco epilettico, per il mondo del pop invece era rinata.Quello che vi starete chiedendo è: perché tutta questa Britney cronistoria? Un po’ per ricordarvi come sia stata una grande artista (più o meno), un po’ per mettere alla prova la vostra pazienza, ma soprattutto per dire che di aspettative nel nuovo lavoro di Britney ne nutrivo se non parecchie, perlomeno qualcuna. E lei a questo punto cosa mi combina?
Britney Spears “Femme Fatale”Genere: electro pop porno
Provenienza: Disneyland, USA
Se ti piace ascolta anche: Ke$ha, Rihanna, David Guetta, Black Eyed Peas
Il titolo sembra già una vaccata: Britney è sempre stata carina per non dire gnoccolona (beh, tranne nel periodo droghe pesanti), però
femme fatale no, dai. E infatti più che alla femme fatale la nostra (la mia?) eroina gioca a scimmiottare i suoni che più vanno forte oggi, come in una “
Till the world ends” scritta da
Ke$ha e $i $ente, in pratica è una copia di “We R Who We R” con l’aggiunta di un irritante coro da stadio nel ritornello che non depone certo a suo favore.
Il primo singolo “
Hold it against me” picchia come neanche le hit anni Novanta di Gigi D’Agostino suonate allo Studio Zeta, ma nel ritornello scopre una piacevole (e paraculissima) melodia. Purtroppo una delle poche dell’intero disco. Altre robe alla
Bob Sinclar come “I wanna go” dimostrano come i suoni della tamarrolandia italo-disco fossero all’epoca davvero avanti (o sono questi suoni oggi che “suono” indietro?). Le cose vanno meglio quando i ritmi si fanno più lenti e ipno come in “Inside Out” e "Criminal" o nelle derive dubstep di “Seal it with a kiss”, però il suo solito pezzo killer manca.Non male la cura nei suoni della iperproduzione, però questa volta la Britta si è limitata a seguire la corrente, invece di illuminare la via alle altre popstar sgallettate come fatto con “Blackout”, disco del 2007 piuttosto sottovalutato che però ha il merito (o il demerito?) di aver aperto il cancello a molto electro pop porno in voga oggi.Questo disco sta insomma alla musica un po’ quanto un film di
Michael Bay sta al cinema. Solo che qui non siamo dalle parti del primo divertente Transformers ma più da quello dello scadente e plasticoso Transformers 2 – La vendetta della Britney caduta.
(voto 5-)