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Britney & Silvio: una sola vita, un solo sogno. Ma chi paga?

Creato il 07 giugno 2010 da Chit @chit67

Cos’hanno in comune Britney Spears e Silvio Berlusconi oltre alle iniziali, seppur invertite? Credo di poter dire oltre uno smisurato bisogno d’apparire, chi più chi meno succinto a seconda delle occasioni, il fatto che a differenza di molti altri questa vita non sembra dispiacergli troppo. Tant’è che entrambi a quanto pare sono alla ricerca dell’elisir di vita eterna. Però siccome nel mondo scientifico si dice che ogni scoperta porta con oneri ed onori, visto che c’è di mezzo Berlusconi mi sono subito preoccupato di provare ad individuare i secondi.

Ma cominciamo da Mrs. Britney Spears che ha pubblicamente dichiarato di voler farsi ‘conservare in freezer’ tant’è che con la modesta cifra di 350.000 dollari ha deciso di finanziare direttamente la ALEF (Alcor Life Extension Foundation), una fondazione che nel suo sito parla della possibilità “attraverso una temperatura bassissima di preservare la vita umana con l’intento di farla risorgere in buona salute quando la tecnologia avrà la capacità di farlo“. Non è dato a sapersi quando e quante probabilità ci siano che la tecnologia giunga a tanto ma questo non sembra spaventare Britney & Co.

Britney & Silvio: una sola vita, un solo sogno. Ma chi paga?
Invece il Signor B. mira, questa la brutta notizia del giorno, all’immortalità. Eh si, so di non darvi una buona notizia ma dopo Cristopher Lambert pare essere uno dei più convinti a seguire la strada. Quindi, tanto per affermare ancora una volta di come “potere e bottega” viaggino a braccetto dopo aver messo Luigi (non ill defunto padre bensì il figlio 22enne) nel consiglio d’amministrazione della Molmed, attraverso Fininvest e l’amico Ennio Doris (quello che in tv fa i disegni sulla sabbia) ne è anche diventato il maggior azionista con il 24% (qui l’assetto societario dal sito della Consob). La società sembra si occupi di sviluppare due farmaci anticancro (e fin qui sarebbero anche meritori di pubblica menzione) se non che dubito mirino ad emulare quanto fece Fleming con la penicillina. Di sicuro Mister B. s’è messo dentro una società nella quale il suo socio principale è il San Raffaele di Milano che sta portando avanti il progetto di un centro ricerche sorto con l’obiettivo di far arrivare i vecchi a 120 anni (anche se non è ancora chiaro chi gli pagherà la pensione visto che a malapena riusciamo a darla agli 80enni). Forse però non a caso il centro ricerche diretto da Don Verzè è l’unico che non ha ricevuto tagli ai fondi statali negli ultimi anni ma questa è la fortuna dell’imprenditore o il potere del vero mafioso… a voi la scelta.

Non ho ancora capito se il nome scelto per il progetto sia casuale o volutamente goliardico, visto che ha preso il nome di “Quo Vadis“; credo e temo sia  da intendere come interrogativo per i risultati delle ricerche perchè dove vadano a finire i soldini pubblici credo sia abbastanza chiaro. E penso che quella volta che m’ha dato del coglione non ha mica forse sbagliato di tanto….


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