Britney Spears, l’arma di disinformazione del Presidente

Creato il 11 aprile 2013 da Mcnab75

Visto che avete tanto gradito l’articolo di settimana scorsa su Michael Jackson e sulla sua presunta profezia sull’Undici Settembre, sto preparando altri post a tema che credo manderanno in sollucchero chi, come me, ama le teorie del complotto, pur rimanendo fortemente scettico in merito alle medesime. Per dirla in altre parole le ritengo splendide favole moderne, e se magari nascondo qualche intrinseca verità (cosa non poi così impossibile) essa è talmente ben nascosta tra le bizzarrie costruite ad arte che nessuno la scoprirà mai.
Anche oggi rimaniamo nel fantastico mondo del pop d’oltreoceano. Premessa: io – a differenza di molti di voi, cari amici lettori – amo il pop. Quindi ciò che scrivo non nasce assolutamente dal desiderio di sminuire un genere musicale che, vi piaccia o meno, è quello di cui usufruisco principalmente.
Anyway, l’interrogativo del post di oggi è quantomeno curioso: Britney Spears era un agente al servizio dello staff di George W. Bush?

La cara Britney, verso la quale provo una sorta di umana, naturale simpatia, è stata per anni la celebrità più chiacchierata degli Stati Uniti (e di buona parte del mondo occidentale). Negli anni di massimo successo la sua fama era paragonabile a quella di pochi altri cantanti nella storia della musica moderna: Beatles, Take That, Madonna, Elvis. Non sto parlando di bravura, badate bene, bensì solo di popolarità, di influenza (diretta e indiretta) sui media e sul pubblico.

La Spears è artisticamente nata su quel grande contentitore di future star che è Disney Channel, palcoscenito da cui sono partite le carriere, per esempio di Christina Aguilera, Hilary Duff e Miley Cyrus. Un giorno dovremo tornare sulle strategie che portano alla nascita, all’ascesa e alla caduta di queste star. Perché sì, a quanto pare c’è un progetto preciso dietro all’affermazione di certe star, e anche alla loro discesa dalle stelle alle stalle. Magari vi regalerò un succoso guest post a tema, nelle prossime settimane.

Oggi concentriamoci invece su una voce che da anni circola tra i giornalisti scandalistici di Washington DC: Britney Spears era prezzolata dallo staff di George W. Bush? La risposta certa non esiste, ma posso regalarvi delle chicche.
Innanzittutto, sarebbe stata pagata per fare cosa? Presto detto: per rubare la scena ai (tanti) momenti imbarazzanti dell’Amministrazione Bush. Che, lo ricordiamo tutti, fu soprattutto una presidenza di guerra.
E come poteva farlo una popstar discussa e chiacchierata come Britney? Commettendo degli scandali “a orologeria” nei precisi giorni in cui George W. Bush doveva occuparsi di faccende pubbliche controverse o imbarazzanti. Il risultato, secondo gli analisti che hanno osservato il fenomeno, è che le faccende di Britney rubavano l’attenzione dei giornali e perfino della CNN, mettendo il presidente in secondo piano.
Volete una scaletta degli eventi? Ce l’ho.

Britney alla premiere del film “Crossroad”.

15 febbraio 2002

Il Presidente Bush autorizza lo smaltimento di ben 77.000 tonnellate di rifuti radioattivi in Nevada, nonostante l’aspra opposizione delle autorità locali. Nello stesso giorno nei cinema americani esce Crossroad, il primo film che vede come protagonista Britney Spears, nel momento del picco della sua fama.

5 gennaio 2004

Il Presidente Bush tenta di cavarsi dall’impiccio nato grazie a Valerie Plame, acconsentendo l’interrogatorio dei membri del suo staff da parte dell’FBI. Valerie Plame è un’agente della CIA, sposata con un noto diplomatico statunitense, che accusò l’amministrazione Bush di aver volutamente rovinato la carriera della moglie per mera ritorsione politica. Qui ci sono maggiori dettagli.
Nelle stesse ore Britney Spears monopolizza l’attenzione dei media nazionali annunciando la rottura del suo primo matrimonio con l’amico d’infanzia Jason Alexander, durato la bellezza di… 55 ore! Insomma, lo scandalo perfetto per occupare il prime time dei talk show.

Andamento dei consensi di Bush, 2001-2008.

11 aprile 2006

Il Washington Post pubblica un sondaggio che dà la popolarità di Bush in ribasso, fino a toccare il minimo storico del 38%. La causa di tale perdita di consensi è imputabile soprattutto al grande numero di soldati americani morti in Iraq e alla mutata percezione dell’elettorato nei confronti della suddetta guerra.
Nelle stesse ore alcuni reporter dell’Associated Press fanno circolare la notizia – filtrata dal centro sociale per l’infanzia di Malibù, che i giudici sarebbero arrivati alla decisione di togliere l’affidamento dei figli a Britney, complice il suo momento di profondo disagio mentale.

6 novembre 2006

Il Partito Repubblicano di Bush affronta una delle più controverse e difficili (e contestate) crisi di consenso della sua storia recente. Crisi che si concretizza con una perdita di voti considerevole nelle elezioni di metà mandato, soprattutto negli Stati abitualmente fedeli alla linea repubblicana.
Nello stesso giorno in cui questo problema prende forma, Britney Spears annuncia la sua separazione dal marito Kevin Federline; la notizia risulterà essere una delle più discusse dell’anno.

George W. Bush e Karl Rove.

Come se non bastasse, i cospirazionisti aggiungono dei bonus. Per esempio le volte in cui Britney dichiarò la sua ammirazione per il presidente, durante alcuni importanti talk show. Non solo: è l’unica celebrità di un certo peso che difende Bush in un noto documentario di Michael Moore. Qui trovate il video.
Infine, ultima chicca che riguarda collateralmente noi italiani: la Spears fu avvistata a Roma, mimetizzata tra il pubblico, durante uno spettacolo del Cirque de Soleil, in compagnia di Karl Rove, consulente politico e spin doctor di George Bush.

Cospirazionismo? Teorie folli? Mistificazioni?
Facciamo così: concludo l’articolo citando un nome che può fare le stesse veci della Spears, ma solo per il pubblico italiano.
Belen Rodriguez.
Vi dice qualcosa?

Novembre 2006: nasce l’amicizia tra Britney e Paris Hilton. Una delle “armi di distrazione di massa” più efficaci di quell’anno.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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