Bronze Age - History Civiltà nuragica - Bronzetti -

Creato il 30 luglio 2010 da Pierluigimontalbano

Con l’acquaiolo prosegue l’analisi dei bronzetti sardi classificati da Lilliu nel 1966. Si tratta di un personaggio (n° 60 del libro di Lilliu) che saluta con la mano destra, e nella sinistra impugna una fune da cui pende un vaso del tipo di quello in terracotta inciso trovato a Sant'Anastasia di Sardara. È alto 13.3 cm, proviene dal pozzo sacro di santa Vittoria di Serri ed è conservato al museo di Cagliari. Il recipiente ha il corpo ovale col fondo stretto e piano. Il colletto è alto e rovescio ed è diviso dal corpo con una profonda gola. Sul ventre presenta un colatoio per versare il liquido. La tunica, con l’orlo inferiore prolungato a coda, è priva di maniche. Un pugnale ad elsa gammata, sospeso nella solita fascia a tracolla, costituisce l’unica arma del personaggio. Un cordone con nodo sul davanti chiude il vestito all’altezza della vita. Occhi a mandorla, sopracciglia e naso con schema a T e bocca carnosa completano la rappresentazione.

Una figura caratteristica e facilmente riconoscibile fra quelle esposte nei musei è “Barbetta”, classificato al n° 61 di Lilliu 1966, alto 12.5 cm, proveniente da Mazzanni (Villacidro) e conservato al museo di Cagliari. Nella mano destra mostra una ciotola emisferica con una forma di ricotta sul fondo. Nella sinistra presenta un piatto con 5 pezzi di frutta secca. Una larga banda posta sul capo lascia scoperti i capelli nella parte superiore e le ciocche ricadono anche sulla fronte e sulla nuca. L’espressione del volto è differente da quella consueta dei bronzetti. Mento e naso a punta, occhi globulari e sopracciglia ad arco costituiscono un unicum fra quelli conosciuti in Sardegna.Un corto gonnellino con lembo annodato sul davanti e un semplice corpetto liscio sono gli unici elementi del vestiario. A tracolla sul braccio sinistro si nota un tascapane come quelli usati ancora oggi dai pastori sardi quando si recano in campagna.
Una statuina caratteristica, simile a qualche figura rappresentata nelle grandi statue di Monte Prama, è il “pugilatore-corridore”, classificato al n° 64 di Lilliu, alto 12 cm, proveniente da cala Gonone – Dorgali e conservato al museo di Cagliari. Il braccio destro, piegato a gomito, è sollevato e il pugno è avvolto da un guantone in cuoio che ricopre tutto l’avambraccio e presenta nella parte superiore una prominenza metallica che lo rende pericoloso se utilizzato come arma. La mano sinistra tiene uno scudo flessibile, forse in cuoio, che copre il capo. La cintura con 4 borchie, che copre il ventre, tiene un gonnellino a coda, tipico di soldati e generici, come ci ricorda anche il Lilliu nella sua descrizione. Per il resto il corpo è nudo.

Per questo bronzetto vi consiglio la lettura della mia interpretazione di corridore nel post pubblicato in Marzo al seguente link:
http://pierluigimontalbano.blogspot.com/2010/03/i-corridori-di-monte-prama.html
Immagini tratte da Lilliu, 1966, Sculture della Sardegna nuragica.

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