Che il grande Michelangelo Buonarroti (1475- 1564) abbia lavorato il bronzo ci è noto, ma sappiamo anche che le due statue da lui realizzate, una raffigurante Papa Giulio II e una versione del David, sono andate distrutte.
Per questo quando in questi giorni è balzata alle cronache la notizia che due statue di bronzo, di proprietà di un collezionista inglese, sono state attribuite al grande artista, siamo rimasti tutti basiti. Da martedì 3 febbraio 2015, le due sculture sono in mostra a Cambridge, Al Fitzwilliam Museum di Trumpington Street, con tanto di documentazione volta a dimostrarne l’autenticità.
Gli studiosi dell’Università di Cambridge analizzano da mesi i due soggetti, e ci comunicano che si tratta di una scoperta davvero sensazionale, poiché essi rappresenterebbero le uniche opere in bronzo esistenti di Michelangelo.
Sono due statue alte circa un metro, due nudi maschili, virili e fieri, che tengono un braccio alzato in segno di saluto, mentre cavalcano due feroci pantere. Uno è giovane, l’altro è più maturo, ma entrambi esibiscono corpi muscolosi e perfetti. Sono noti come “bronzi Rothschild”, dal nome del loro primo proprietario registrato, il barone Adolphe de Rothschild, nipote del fondatore della dinastia di banchieri, che pare averli acquistati direttamente dai Borbone.
Ad ereditarli è stato, successivamente, il figlio Maurice de Rothschild, l’uomo che abilmente è riuscito a trasferire la preziosissima collezione dei Borbone, lasciatagli dal padre, in Svizzera.
L’ultimo proprietario noto è Edmond Rothschild, banchiere tanto acuto quanto spregiudicato. Dopo la sua morte i bronzi sono diventati di proprietà di un collezionista francese e dimenticati, fino a quando, nel 2002, sono stati battuti all’asta e acquistati da un ignoto britannico. La casa d’aste Sotherby’s, ha commesso un errore, associandoli all’opera dello scultore Benvenuto Cellini.
A dire il vero, nell’Ottocento alcuni critici avevano già attribuito la paternità delle due statue a Michelangelo, ma la loro autenticità era stata messa in dubbio e da allora, le due eroiche figure sono state considerate l’opera di uno scultore minore, l’olandese Willem Danielsz Van Tetrode.
In questi giorni, un team di esperti, è giunto alla conclusione che si tratti invece di opere di Michelangelo. Ad avvalorare la tesi, vi è anche un disegno di un allievo del grande Maestro, conservato al Musée Fabre di Montpellier, riconducibile ai due capolavori grazie ad uno studio approfondito del professore di storia dell’arte presso l’Università di Cambridge, Paul Joannides.
Tale disegno riproduce la posa e lo stile delle due statue in bronzo, mettendo in evidenza un’anatomia talmente perfetta, da convincere gli esperti che potrebbe proprio trattarsi di un’opera di Michelangelo.
Dei professionisti del restauro hanno studiato le statue al microscopio, per determinare la data esatta in cui sono state realizzate, che è stata stabilita fra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento, quando l’artista aveva all’incirca 30 anni.
Le due sculture in bronzo saranno in mostra a Cambridge fino ad agosto, ed il Museo Fitzwilliam invita esperti e visitatori a recarsi a vederle da vicino, in modo che chiunque possa esprimere un’opinione o apportare un proprio personale contributo. Verso fine anno, è prevista una conferenza volta a trovare un punto d’incontro unanime tra gli esperti.
Dopo 120 anni di silenzio, l’attribuzione di queste due statue a Michelangelo è ancora controversa. Non rimane che attendere il parere degli esperti e sperare che essi possano finalmente mettersi d’accordo, e dirci una volte per tutte chi sia stato l’autore di “cotanta” meraviglia.
Written by Cristina Biolcati