“Brooklyn’s Finest” di Antoine Fuqua

Creato il 10 agosto 2011 da Cinemaleo

2009: Brooklyn’s Finest di Antoine Fuqua

uscita usa: 5 marzo 2010   uscita italia (dvd): 18 novembre 2010

 

Presentato al Sundance Festival e alla Mostra di Venezia, ha giustamente entusiasmato pubblico e critica.

“Una straordinaria tragedia da teatro elisabettiano” (MyMovies), “…uno dei migliori cop-movie degli ultimi anni” (Movieplayer),  “La regia di Fuqua è attenta sia da un punto di vista formale – con una fotografia di grande valore espressivo, una delle cose migliori delle ultime stagioni e con una grande attenzione alla messa in scena e al realismo dell’ambientazione – sia dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi, mai a senso unico” (Sentieridelcinema),  “Da Venezia 2009 arriva forte come un pugno allo stomaco la conferma della bontà cinematgorafica di un regista… che, quando riesce a lavorare in libertà sui terreni tematici ed estetici che conosce meglio, non esita a colpire lo spettatore con cinema duro, angoscioso, dall’impatto quasi stordente” (Comingsoon),

Assurdo che un film del genere non abbia in Italia ricevuto l’onore d’essere distribuito nelle sale.

Apparentemente un poliziesco, in realtà qualcosa di più.

Brooklyn’s Finest racconta le vicende “di tre agenti che combattono contro i propri demoni, più pericolosi del crimine che cercano di debellare”. I tre uomini non hanno rapporti tra di loro, se non casuali: “ciò che li accomuna è l’odio che hanno per se stessi e per ciò che è diventata la loro esistenza” ((Monica Cabras) . Ne scaturisce, nelle mani di una grande sceneggiatura e di una grande regia, un formidabile e tragico affresco dei nostri tempi, ma non solo. Ciò che colpisce  è l’approfondita analisi delle sconfitte, dei compromessi, dei complessi di colpa, delle crisi esistenziali, dei conflitti interiori tra etica e interesse, dei fallimenti e delle prese di coscienza che ogni essere umano sperimenta nel corso della sua vita. Un quadro quanto mai amaro della realtà quotidiana. Lo sguardo di Antoine Fuqua è tragico e sconfortante… ma non tutto è perduto. C’è una speranza, un riscatto è possibile… e abilmente il regista ce lo presenta non in modo banale e consolatorio: non tutto è completamente negativo e «il positivo» appare coerente con quanto ci viene raccontato, plausibile e accettabile (non una forzatura come in tanti lavori hollywoodiani).

Un film che coinvolge come raramente accade, un film inquietante che pone interrogativi di non facile soluzione e che induce a riflettere su noi stessi, un film profondo e complesso che costringe a chiederci quale sarebbe il nostro comportamento in determinate circostanze.

10 e lode per i tre protagonisti: una vera gara di bravura tra attori che offrono qui il meglio di un talento fuori del comune.

scheda

premi e riconoscimenti

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